Villa Ottolenghi ad Acqui Terme: aperto al pubblico il giardino moderno più bello d’Europa
Di Nicoletta A.Villa Ottolenghi è una tenuta che sorge a Borgo Monterosso, nei pressi di Acqui Terme, in provincia di Alessandria. Che possiede ben 10.000 metri quadri di spazio verde adagiati sulle colline del basso Piemonte, sotto forma di prati, parchi, boschi e vigneti. Nell’anno 2010 ha vinto il prestigioso premio European Garden Award, dedicato all’architettura del paesaggio, come uno dei giardini moderni più straordinari d’Europa. La villa, progettata negli anni venti del secolo scorso da Marcello Piacentini, è immersa in un parco secolare progettato nel 1955 da Pietro Porcinai, il più importante paesaggista italiano del 900.
In precedenza la Villa, che è anche un’azienda vitivinicola, era stata visitata da pochissime persone, oppure usata come location per cerimonie ed eventi. Ma da oltre un decennio è aperta al pubblico che può visitare il giardino formale, articolato in un immenso prato solcato da un disegno a maglia quadrata sul quale si alternano sentieri a ciottoli, prati, aiuole di bosso e roseti, una Passeggiata dal profilo ondulato, parzialmente porticata, un magnifico Pergolato di glicine e una piscina su cui si erge imponente una statua di Arturo Marini.
Villa Ottolenghi si inserisce alla perfezione in altri interessanti itinerari nel Monferrato. Non dimentichiamo che Acqui, con le sue due fonti, dette La Bollente e Acqua Marcia, conosciute fin dai tempi di Plinio il Vecchio e di Strabone, è una rinomata stazione termale consigliata per la cura di varie malattie o anche semplicemente per il benessere e il relax.
Acqui Terme offre anche un interessante Civico Museo Archeologico, che conserva importanti reperti della preistoria, dell’età romana e dell’alto medioevo. Oltre a siti archeologici di notevole importanza, come i resti dell’acquedotto del I secolo che si intravvedono sul greto del fiume Bormida, l’abbeveratorio e la fontana destinati a uso pubblico ubicati a pochi metri dal Palazzo Comunale in piazza San Francesco.
Ma Acqui è anche un eccellente punto di partenza per itinerari sulle colline delle Langhe, tra vigneti, torri, castelli ed eleganti chiese. Consigliamo un itinerario di circa 50 chilometri che, dopo Acqui, tocchi Terzo, Rocchetta Palafea, Canelli, Santo Stefano Belbo, Loazzolo, Cassinasco, Bubbio, Monastero e Bistagno con ritorno ad Acqui. Oppure un altro itinerario di 45 chilometri che si addentra tra i boschi dell’Appennino, da Acqui a Visone a Grognardo, Morbello, Cassinelle, Ponzone, Cavatore e di nuovo Acqui. Ovviamente con più di una sosta per gustare le insuperabili specialità enogastronomiche del territorio, tra cui spiccano gli agnolotti, i dolci alle nocciole, il bonet e i tipici vini dell’acquese, come il Dolcetto di Ovada, il Gavi DOCG e il buonissimo Brachetto.
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