Che cosa vedere a Palestrina (provincia di Roma)
Di Nicoletta A.
Dove vi portiamo oggi per un viaggio virtuale? Nel Lazio, precisamente a Palestrina, l’antica Praeneste che godette di enorme fama nell’antichità romana.
Palestrina, situata a circa 35 chilometri a est di Roma, sulle pendici del Monte Ginestro, la città vanta una storia millenaria e un ricco patrimonio archeologico. Uno dei suoi tesori più famosi è il Tempio della dea Fortuna Primigenia, un complesso monumentale costruito tra il II e il I secolo a.C. che domina il paesaggio circostante.
Tempio della dea Fortuna a Palestrina: un luogo di culto tra storia e architettura

Per motivi cronologici il nostro viaggio non può quindi che iniziare dallo spettacolare Santuario della Dea Fortuna Primigenia, nella duplice veste di madre e guerriera. Questo uno dei luoghi di culto pagano più importanti del mondo romano e oggi il massimo complesso di architetture tardo-repubblicane che si sia conservato in Italia.
Con questo santuario nel II secolo a.C. furono monumentalizzati due luoghi di culto preesistenti, uno superiore e uno inferiore. Furono i ricchi commercianti della città a finanziarne la costruzione, che previde sei terrazze sovrapposte collegate da scalinate. I pellegrini salivano attraverso due rampe, parzialmente coperte e accedevano poi alla ripida scalinata principale che li portava al tempio superiore della Fortuna Matura.
Nel tempio inferiore si trova la terrazza degli emicicli, dove fu ritrovata la testa della statua della Fortuna, che originariamente aveva in grembo Giove e Giunone bambini. Su questa terrazza il fuoco era tenuto perennemente acceso, visibile fin dal mare. Qui si trova anche il pozzo da cui venivano estratti i responsi per quanto riguardava la fertilità delle donne.
Il culto della dea Fortuna Primigenia era strettamente legato alla sorte e al destino. I pellegrini si recavano qui per consultare gli oracoli e partecipare ai riti propiziatori. Il tempio era non solo un luogo di culto, ma anche un importante centro culturale e politico, poiché la fortuna era vista come un elemento centrale nella vita pubblica e privata.
Altre attrazioni di Palestrina
Sull’ultimo livello del Santuario, inglobando quello che era il terzo e ultimo livello del santuario fu costruito nel XII secolo il Palazzo Colonna dall’omonima famiglia. Ora l’edificio è noto come Palazzo Barberini (nella foto in alto), e si vede ancora chiaramente come il progetto incastonò le due file del porticato, lasciando fuori la cavea del teatro. Il tamburo del tempio superiore fu inglobato nella costruzione come muro portante e, come tutte le strutture portanti, fu lasciato visibile, come anche lo splendido mosaico nilotico, che pavimentava un’area del foro cittadino.
Oggi il sito archeologico di Palestrina offre la possibilità di esplorare un pezzo di storia antica immerso in un contesto paesaggistico affascinante. Il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, ospitato nel Palazzo Barberini, custodisce reperti provenienti dal tempio, tra cui il celebre mosaico del Nilo, una delle opere più importanti dell’epoca romana.
Nel Museo Diocesano si trovano oltre 600 opere, sia oggetti sacri che importanti reperti archeologici e artistici, tra cui un preziosissimo rilievo attribuito a Michelangelo raffigurante Eolo e il famoso San Gennaro attribuito al Caravaggio.
A Palestrina ricordiamo un’altra tappa importante: il suggestivo complesso monumentale della Villa Imperiale di Adriano, importante sito anche se non molto conosciuto. Di enormi dimensioni e distribuita su vari livelli: quello più basso era utilizzato come cisterna impermeabilizzato con malta idraulica con stupefacenti capacità ingegneristiche per l’epoca. Nella villa si trovano anche molti affreschi di epoca successiva, come uno del 1400 raffigurante la Vergine in Trono con in braccio il bambino. Risalgono al periodo in cui una comunità di monaci si insediò nella villa. Dal Belvedere della villa l’imperatore poteva omaggiare gli ospiti mostrando loro lo stupendo panorama della città.
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