Bassano del Grappa: bella da levare il respiro

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La frase che dà il titolo al nostro post è stata pronunciata l’altro ieri in tv dal mitico Beppe Bigazzi mentre elencava ed elogiava una a una le bellezze di Bassano del Grappa e questa zona del Veneto, in provincia di Vicenza, molto famosa anche per le sue specialità enogastronomiche.

Il luogo più celebre di Bassano è sicuramente il Ponte, cantato in una famosa canzone degli alpini. Tutto costruito in legno, con una particolare struttura elastica capace di contrastare l’impetuosità del fiume Brenta, ma anche molto bello dal punto di vista stilistico, con i piloni triangolari e il tetto sostenuto da colonne. Dopo la Seconda Guerra Mondiale fu interamente ricostruito in base al disegno originale del Palladio. Dal ponte di Bassano, attraversabile a piedi, si gode di una splendida vista sulle Prealpi circostanti e sulla Val Brenta.

Ma, a parte il ponte, cos’altro vale la pena di visitare a Bassano?

Sicuramente il Duomo, costruito nell’XI secolo e rifatto nel XV, con molti successivi ritocchi. Dal punto di vista architettonico, è molto pregevole il campanile, mentre all’interno non si possono perdere il Crocifisso ligneo del XII secolo e la Croce del Filarete risalente al 1449.

Poi la Villa Rezzonico, costruita tra ‘600 e ‘700, forse dagli architetti Baldassare Longhena e Giorgio Massari. Include una cappella, un parco e un giardino. Probabilmente, alcune delle statue e degli stucchi della villa sono opera di Antonio Canova e di Abbondio Stanzio. Sicura invece la mano del Canova in alcune pitture e tele del salone principale.

E infine la Villa Angarano, progettata da da Andrea Palladio intorno al 1548, ma da lui costruita solo in parte, mentre il resto è opera del già citato Baldassare Longhena. Insieme alle altre ville palladiane del Veneto, è annoverata nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Insomma, Bassano si rivela come una città interessante e fascinosa per molti versi. E quest’autunno mite è forse un momento ideale per una visita che permetterà di godere della storia, dell’arte, dei profumi, degli aromi e dei sapori delle terre del trevigiano.


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