Principali tappe di un viaggio in Uzbekistan: Itchan-Kala

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Non siamo qui a dirvi che l’inverno (per quanto breve e relativamente mite) sia il periodo adatto per andare in vacanza in Uzbekistan, ma forse di iniziare a valutare questo paese dell’Asia Centrale per la prossima estate non è una cattiva idea – tenendo presente che le temperature possono arrivare a 40° C da giugno ad agosto.

Quali sono le tappe fondamentali? Noi vi consigliamo di optare per i siti tutelati dall’UNESCO, che sono i seguenti: Itchan Kala di Khiva, il centro storico di Bukhara, Samarcanda e il centro storico di Shahrisabz. Li esamineremo tutti nelle prossime settimane.

Iniziamo con Itchan-Kala, ovvero la città vecchia nell’oasi di Khiva che, con le sue viuzze, i mausolei, le moschee, i minareti e le madrase, ricorda molto da vicino le città fiabesche descritte nei racconti delle Mille e una notte. Situata nella provincia di Khorezm all’estremità occidentale del paese, era un tempo l’ultima stazione carovaniera prima di attraversare il deserto in direzione della Persia ed è una degli agglomerati urbani meglio conservati sulla Via della Seta, anzi, è praticamente integro. Qui si trovano alcuni dei migliori esempi di architettura islamica dell’Asia centrale. Il colore prevalente negli edifici è l’ocra di tonalità chiara come la sabbia, che spicca tra le decorazioni in ceramica dai colori vivaci delle cupole e dei minareti. La città antica è una sorta di enorme museo en plein air, cinto da mura di difesa in argilla con bastioni e possenti portali. A queste mura è collegata la fortificazione del palazzo di Kunya Ark, fondato nel XVII secolo e un tempo residenza dei sovrani di Khiva.

Ma non è tutto, perché la città contiene più di cinquanta monumenti storici e 250 case antiche, risalenti principalmente al XVIII e XIX secolo. Ecco i principali di essi:

* Il palazzo Tash Khauli (“la casa di pietra”), fatto costruire all’inizio del XIX secolo dal kahn Alla-Kuli all’altra estremità della città rispetto al Kunya Ark. Le sue pareti sono decorate con piastrelle smaltate.

* Il minareto di Kalta (1855), incompiuto ma molto suggestivo, situato davanti alla madrasa di Amin Khan. E’ rivestito con piastrelle variopinte, ha un diametro di quasi 15 m, ma è alto soltanto 28 metri invece dei 70 del progetto: il committente della costruzione, Amin Khan, voleva erigere una torre dalla quale si potesse vedere la città di Buchara, a ben 400 chilometri di distanza. Ma quando il principe morì assassinato, i lavori furono interrotti.

* Il minareto della madrasa Islam Huja, l’ultima costruzione islamica fatta costruire a Khiva nel 1910 prima della Rivoluzione d’ottobre. La torre di 57 metri, non collegata ad alcun edificio, si rastrema verso l’alto ed è rivestita da anelli di piastrelle azzurre e grigie che l’avvolgono interamente.

* La moschea di Juma (o del Venerdì), con ben quattro entrate. Il soffitto è sorretto da più di duecento colonne di legno artisticamente intagliato, originarie di secoli diversi. Anche le porte lignee mostrano preziosi lavori di intaglio con modelli geometrici e floreali. La sua costruzione originale risale al X secolo, ma la ricostruzione avvenne tra il 1788 e il 1789.

* Il mausoleo di Pahlavan Mahmud, maestro vissuto nel XIV secolo, fu costruito nel 1810. Il monumento, adiacente al minareto della madrasa Islam Huja, ha una cupola di color turchese ed è internamente rivestito da piastrelle di maiolica.


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