Museo archeologico di Firenze: una visita ai reperti più antichi

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Inaugurato nel 1870, venne successivamente spostato nell’attuale collocazione di Palazzo della Crocetta, la cui costruzione risale al 1619-20, in seguito all’incremento delle sue collezioni. Il Museo Archeologico Nazionale fiorentino raccoglie i reperti più importanti provenienti dagli scavi effettuati in tutta la regione, con esempi etruschi, greci e romani ma anche di altre civiltà come la sezione egizia.

La sezione etrusca è situata al primo piano: tra i pezzi più importanti, la Chimera d’Arezzo (IV secolo a.C.), una delle opere più famose di questa civiltà, ritrovata nel 1553 vicino alla città dalla quale prende il nome. Poi sarcofagi, anfore e pezzi di scultura funeraria.

Nella parte dedicata alla civiltà romana spicca il bronzo conosciuto come Idolino di Pesaro, una statua in bronzo di circa 150cm, copia di un originale della Grecia classica, trovata a Pesaro nel 1530.

Nella sezione greca sono da segnalare le ceramiche attiche, una collezione molto ampia che comprende vari pezzi risalenti al periodo tra il VI e il IV secolo a.C.: tra i pezzi più importanti e conosciuti, il Vaso François (570 a.C., dal nome dell’archeologo che lo scoprì nel 1844), un grande cratere a figure nere  con racconto di mitologia greca e firmato dal Pittore Kleitias. Molto noti anche l’hydria a figure rosse del Pittore di Meidias (410-400 a.C.).

Infine la sezione egizia, seconda in Italia solo al Museo egizio torinese: la collezione deriva in parte dalla campagna di scavi di François Champollion: abbiamo papiri, oggetti in legno, osso e poi tessuti.


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