La Val di Fassa: Dolomiti e tradizioni ladine

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La Val di Fassa si estende per circa venti chilometri in Ladinia, la regione culturale del Trentino Alto-Adige, in cui si parla il ladino, un’antica lingua romanza derivata dal latino che parlavano le legioni romane di stanza in queste zone alla fine del I secolo a.C.

Siamo nel cuore delle Dolomiti trentine, fra i centri di Moena, Vigo di Fassa, Campitello, Canazei e Alba, stretti fra montagne molto note: la Marmolada, il Catinaccio, il Sassalungo, il gruppo del Sella.

Quest’anno la neve non manca, per la gioia degli sciatori che possono godere di ben 220 chilometri di piste, con la possibilità di cambiare comprensorio anche ogni giorno per evitare la noia. Ci sono circuiti eccezionalmente affascinanti, come il Sellaronda, che riunisce le valli di Fassa, Gardena, Badia e Livinallongo. Ma anche piste meno note, per esempio quelle del Passo di Lusia e del Passo San Pellegrino sono estremamente emozionanti.

Il gruppo del Catinaccio si chiama in tedesco Rosengarten per via del fenomeno dell’enrosadira, una colorazione rossastra e poi viola che la montagna assume al tramonto (nella foto): anche chi non sa sciare, nel tardo pomeriggio può prendere la funivia fino alla Terrazza del Sass Pordoi o al Col Margherita e godersi uno spettacolo senza uguali. Insieme ad altri otto gruppi dolomitici, nel giugno 2009, anche il Catinaccio è entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

A parte lo sci e le montagne, la Val di Fassa conserva anche altri luoghi di interesse culturali: nel Museo Ladino di Vigo di Fassa è raccontata l’interessante storia della comunità ladina. E in inverno sono tanti gli eventi culturali: il carnevale ladino (Carnascèr), quest’anno si svolgerà dal 17 gennaio al 16 febbraio con rappresentazioni e sfilate in vari paesini. I personaggi tipici del carnevale ladino sono il Laché, i Marascons e il Bufon, una maschera dal naso lungo, un po’ matta e impertinente.

Anche la gastronomia della Val di Fassa è un gioiello, con ristoranti pluripremiati in cui gusterete piatti della tradizione – per esempio canederli, casoncelli, strudel dolci e salati, tagliatelle con ragù, polenta con baccalà, coniglio ripieno ecc. – spesso rivisitati con talento e annaffiati con bollicine trentine e magari digeriti meglio grazie a un bicchierino di grappa distillata da queste parti.

Insomma, la Val di Fassa riserva tante emozioni, non soltanto sportive!

1 commento su “La Val di Fassa: Dolomiti e tradizioni ladine”
  1. Fassamobile ha detto:

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