La magia di Urbino, culla del Rinascimento nel cuore del Montefeltro

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La straordinariamente pittoresca città di Urbino, situata su due delle dolci colline del Montefeltro ha conservato praticamente intatto il suo aspetto di città medieval-rinascimentale. L’apogeo della sua storia fu infatti nel XV secolo, quando il Duca Federico II di Montefeltro, immortalato da Piero della Francesca in un ritratto in cui spicca il suo famoso naso quasi ad angolo retto, la trasformò a suo piacere in un centro culturale e scientifico traboccante di tesori d’arte.

Poiché a partire dal XVI secolo ebbe inizio per Urbino un periodo di stagnazione economica, la città non fu ulteriormente arricchita di monumenti e conserva oggi quasi intatto il suo aspetto originario del primo rinascimento, con un patrimonio artistico incomparabile e di eccezionale omogeneità, incluso dall’UNESCO nel Patrimonio dell’Umanità.

L’edificio che domina la città è il Palazzo Ducale, derivato dalla trasformazione di un’antica fortezza in un enorme e signorile palazzo progettato dal Duca di Monfeltro in persona insieme agli architetti Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini. La particolare posizione altimetrica, i dislivelli del terreno e le diverse concezioni di committenti e architetti contribuirono alla creazione di una pianta molto articolata per l’edificio. Di fatto, il palazzo era una vera e propria città che poteva ospitare fino a trecento persone. È unica nel suo genere la scalinata monumentale del cortile d’onore; molto notevole anche il magnifico arredamento degli interni, in particolare lo studiolo di Federico, intarsiato da Di Martini, Bramante e Botticelli.

Oggi il castello è sede della Galleria Nazionale delle Marche, uno dei dieci luoghi più visitati dagli stranieri nel nostro Paese; e non a caso: nelle sue sale si susseguono opere assai significative di artisti del calibro di Tiziano, Raffaello, Piero della Francesca, Paolo Uccello.

Come si può facilmente intuire dall’appellativo di “Urbinate”, in città si può anche visitare la casa di Raffaello, nell’omonima via che sale ripida dalla Piazza della Repubblica a Piazzale Roma, unendo i due colli della cittadina.

Il Duomo di Urbino, del 1534, fu ricostruito quasi completamente dopo un terremoto nel 1789. Non è l’unica chiesa interessante del capoluogo: la chiesa gotica di San Domenico affascina infatti il visitatore con il suo bel portale rinascimentale e il soffitto di legno, gli affreschi sulle pareti interne raffiguranti la crocifissione di Cristo e la vita di San Domenico.

La chiesa di San Bernardino fu eretta come mausoleo dei duchi di Urbino fino all’anno 1482: le sue tombe e la cupola sono dai più attribuite al Bramante. Notevolissimo anche l’Oratorio di San Giovanni Battista, situato proprio sull’altura che si oppone a Palazzo Ducale, in un quartiere tutto vicoli e scalette, case di pietra chiara e di mattoni rossi. Per le decorazioni ad affreschi con scene della vita di Giovanni il Battista , opera dei fratelli Salimbeni, è considerato una sorta di “cappella sistina marchigiana”.

Urbino è anche sede di un’antica università, perciò tra le sue strade la vita ferve in ogni periodo dell’anno. D’estate sono due gli appuntamenti culturali importanti: il festival di musica antica nel mese di luglio e la Festa del Duca, che verso la metà di agosto ripropone giochi rinascimentali in una suggestiva rievocazione storica.

Un ultimo accenno alle gioie che il Montefeltro riserva al palato: sono principalmente tre: l’olio, i salumi e i formaggi. Tra i secondi, ricordiamo il sorprendente prosciutto aromatizzato con aglio, vino, alloro e rosmarino. Tra i formaggi, da non perdere la fresca caciotta urbinate e il pecorino in botte, stagionato per almeno cinque settimane e poi avvolto in foglie di noce o castagno.


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