Itinerario tra Romagna e Marche sulle orme di Paolo e Francesca

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Quando si parla di viaggi invernali di solito non si pensa alla Romagna, che è una meta preferibilmente estiva. In realtà, quando il clima è ancora mite come in autunno o in primavera, la terra che si frappone tra Emilia e Marche è adatta a itinerari culturali di estremo interesse. Per quanto riguarda gli hotel per il pernottamento, ne troverete a iosa e di particolarmente economici sul sito eDreams. Tutti pronti dunque per la partenza: oltre alle celeberrime rocche di San Marino e San Leo, proponiamo esempio un percorso che tocca i luoghi in cui vissero gli amanti Paolo e Francesca, quelli di cui parlò in maniera indimenticabile Dante ne La Divina Commedia con le parole da tutte conosciute Amor, ch’a nullo amato amar perdona.

Questa, tra storia e leggenda, la vicenda dei due famosi amanti, posti dall’Alighieri nel girone dei lussuriosi all’inferno. Francesca da Polenta era di Rimini, mentre Paolo Malatesta era nato a Verucchio. Con un matrimonio concordato che doveva siglare soprattutto un’alleanza politica tra le due famiglie, Francesca fu data in moglie a Gianciotto, il rozzo e anziano fratello di Paolo. Ma per un malinteso Paolo e Francesca si innamorarono e la gelosia unita all’orgoglio ferito portò Gianciotto a uccidere entrambi.

La storia è così avvolta nel mistero che non si conosce neppure il luogo del duplice omicidio. Perciò sono vari i borghi che si contendono l'”onore” di aver fatto da palcoscenico per la vicenda romantico-tragica: c’è chi parla della rocca di Castelnuovo presso Meldola e la Rocca Malatestiana di Santarcangelo di Romagna (entrambi in provincia di Forlì-Cesena). Ma i due luoghi più verosimili sono i seguenti:

* il Castello di Gradara (nella foto), nell’omonimo comune marchigiano. Siamo davanti a un grandioso edificio-fortezza di origini medievali con un alto torrione e circondato da due cinte murarie, ai cui piedi si sviluppa un borgo storico. Sia la rocca che il villaggio sono particolarmente suggestivi la sera; dal mastio la veduta sulla vallata è spettacolare, poiché giunge fino all’Adriatico da un lato e al monte Carpegna dall’altro.

* la Rocca di Verucchio, chiamata anche Rocca del Sasso – che costituisce una delle più grandi e meglio conservate costruzioni malatestiane. E’ situata all’apice di uno sperone di roccia che sovrasta il paese e domina la vallata. Questa è la patria dei Malatesta, che consideravano Verucchio la loro casa. Qui nacque il Martin Vecchio, il Malatesta da Verucchio citato da Dante, padre di Gianciotto e Paolo il Bello. I Malatesta lasciarono la rocca solo nel 1500 con Sigismondo, che preferiva abitare a Rimini, centro del potere. Poco distante, a Villa Verucchio, si trova un chiostro bellissimo in un convento (un tempo romitorio) dove fece tappa anche San Francesco. Qui il santo avrebbe piantato e fatto rinverdire il suo bastone di cipresso, che ancora oggi svetta nei suoi 25 metri a ricordare quel miracolo. I botanici, confermando la leggenda, lo ritengono vecchio di almeno 700 anni.


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