Un itinerario sulle tracce degli etruschi in Toscana
Di Nicoletta A.L’antico popolo degli Etruschi si stanziò su un vasto territorio che copriva l’odierna Toscana, l’Umbria e il Lazio settentrionale con qualche propaggine in Campania e nell’Emilia. Abbiamo già parlato della splendida Volterra e di Tarquinia, che con Cerveteri costituisce il più importante centro della civiltà etrusca nel Lazio.
Oggi vi proponiamo un itinerario in Toscana che copre i più importanti siti archeologici di questo popolo dalle origini misteriose, forte nella navigazione e nelle armi, con una società costituita in clan e in città-stato. In tutta la Toscana si trovano necropoli colme di reperti che hanno rivelato molto sulle abitudini di vita, gli usi, i costumi e l’evolversi dell’arte presso gli Etruschi.
Principali siti archeologici etruschi in Toscana
Populonia (nei pressi di Piombino, in provincia di Livorno): l’attuale borgo che domina in posizione panoramica il golfo di Baratti risale al 1300. A est del poggio si trovano alcune necropoli etrusche a forma di tumuli (nelle foto) che risalgono a un periodo che va dal VII al I secolo a.C. Nel sito dell’acropoli, cinto da mura ancora visibili, è stato rinvenuto un tempio del II secolo a.C.
Chiusi (in provincia di Siena): il nucleo antico della cittadina si trova nei pressi del Duomo. Nel museo della Cattedrale si trova l’accesso al Labirinto di Porsenna, un percorso sotterraneo di 100 metri di cunicoli sotto l’abitato antico: era un ingegnoso sistema di approvvigionamento idrico scavato nell’arenaria a 25 metri di profondità con cisterne e bacini per raccogliere l’acqua. Importante il Museo archeologico nazionale che contiene tra l’altro il sarcofago Sentinate Larcna del III secolo a.C., rinvenuto nella Tomba della Pellegrina. Altre tombe importanti nella zona sono la Tomba del Leone e la Tomba della Scimmia, del 470, un capolavoro della pittura etrusca.
Vetulonia (in provincia di Grosseto): prima di raggiungere il paese si incontra una necropoli composta da sepolture monumentali, come il tumulo della Pletrera, costituito da due tombe sovrapposte, e la tomba del Diavolino. Salendo ancora si trovano abitazioni del II e I secolo a.C. e un museo civico. Sulla sommità del colle si possono osservare le mura del VI secolo che racchiudevano l’acropoli etrusca.
Roselle (sempre in provincia di Grosseto): un parco archeologico situato su un’altura, dove l’antica città è stata riportata alla luce. Il complesso era circondato da mura lunghe più di tre chilometri, con enormi blocchi di pietra. Sulla parte più alta della collina si trova l’anfiteatro, ai cui piedi sorgevano il foro, gli edifici pubblici e privati. La strada lastricata di accesso alla città è visibile e percorribile, circondata da querce e ulivi.
Pitigliano, Sorano, Sovana (ancora in provincia di Grosseto): l’attrazione del periodo etrusco è costituita dalle suggestive Vie Cave, una sorprendente rete viaria ancora percorribile che collegava insediamenti e necropoli nell’area compresa tra i tre comuni. Stretti corridoi costeggiati da ripide pareti rocciose di tufo, a tratti alte oltre venti metri. Le più note sono la Via Cava di San Giuseppe e di Fratenuti a Pitigliano, Il Cavone a Sovana e la Via Cava di San Rocco Sorano.
Gonfienti (una frazione di Prato): qui è avvenuta l’ultima straordinaria scoperta, nel recente 1996 – anche se nel lontano 1735 da questa era stata rinvenuta una statuetta votiva in bronzo di squisita bellezza detta L’offerente, ora conservata al British Museum di Londra. Questa è una grande città etrusca risalente al VI-V secolo a.C. e venuta alla luce per puro caso. Si tratta di una delle più grandi acropoli mai scoperte, collegata alla città gemella, l’antica Misa (attuale Marzabotto, in provincia di Bologna). Fu per duecento anni un importante centro commerciale dell’Etruria. Purtroppo il sito non è ancora accessibile al pubblico.
Infine, non possiamo trascurare i numerosi musei toscani riguardanti la civiltà etrusca: la maggior parte dei quali sono ora raggruppati nel sito del Polo Museale della Toscana (a Firenze si trova la celeberrima Chimera di Arezzo) il Museo Archeologico di Fiesole, il MAEC di Cortona.
Ma soprattutto non possiamo non citare il Museo Etrusco Guarnacci di Volterra, nel quale è conservata una statuetta (nella foto a fianco) che da sola vale il viaggio: un bronzo di 57 centimetri di altezza, che rappresenta una figura giovane nuda e allungata. Si chiama Ombra della sera, ed è di una modernità straordinaria.
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