L’isola del Giglio: storia, natura e immersioni nell’Arcipelago Toscano

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Ci sono alcuni luoghi imperdibili nel nostro Paese, che andrebbero visti almeno una volta nella vita. Uno di questi è sicuramente l’isola del Giglio, una delle perle dell’arcipelago toscano che si raggiunge con un’ora di traversata da Porto Santo Stefano, in provincia di Grosseto.

Sbarcherete a Giglio Porto, uno dei tre centri abitati dell’isola, l’unico dove attraccano le navi. Si tratta del luogo che tutto il mondo ha visto nei reportage sul semi-affondamento della nave da crociera Costa Concordia nel gennaio 2012. Un tristissimo capitolo ormai archiviato e per molti versi da dimenticare. Il luogo è tornato a essere paradisiaco e questo punto potrete iniziare a godervi una vacanza di livello eccelso, con un’offerta ricca e variata nonostante le esigue dimensioni dell’isola.

I tre centri abitati dell’Isola del Giglio

* Giglio Porto, che vedete nella foto in alto, il luogo dove attraccano le navi. Il porto fu fondato dai romani e per diciotto secoli rimase praticamente intatto. Solo nel 700 e nell’800 furono fatti interventi per renderlo più ampio e accogliente per imbarcazioni di grandi dimensioni. All’ingresso si trovano i due fari – veri e propri emblemi del Giglio, insieme alla Torre del saraceno del 1596. La caletta saracena è un altro importante capitolo di storia romana, perché dai nostri avi veniva usata per allevare le murene.

* Giglio Campese, altro centro affacciato sul mare, contraddistinto e dominato da due importanti simboli: la torre del Campese (fatta costruire nel 500 da Cosimo de Medici per difendere l’isola dai saraceni) e il grande faraglione che si staglia nel mare blu della baia. Da centro per l’estrazione della pirite il borgo è stato riconvertito in un’importante meta per il turismo. Da qui partono molte delle spedizioni di diving (anche abbinate a corsi di biologia marina). I fondali del Giglio non deludono i subacquei: vi si incontrano scorfani, barracuda, murene e soprattutto le gorgonie rosse, che qui resistono fino a 35 metri di profondità. Il mare che circonda l’isola del Giglio fa poi parte del Santuario dei cetacei, una zona del Mar Tirreno costantemente monitorata dalla Guardia Costiera dove non sono rari gli avvistamenti di delfini, balene, ma anche squali e tartarughe.

* Giglio Castello, un borgo posto sulle alture dell’isola e interamente racchiuso tra mura di origine medievale. Visitarlo è fare una vera e propria passeggiata nella storia, tra un dedalo di vicoli, vicoletti e piazzette silenziose su cui si affacciano le case in pietra e le botteghe di artigiani e commercianti. Da questa posizione si gode poi uno spettacolo unico con un panorama che abbraccia l’isola d’Elba, l’isola di Montecristo e la Corsica. Da non perdere la Chiesa di San Pietro Apostolo, originaria del 500 e successivamente ampliata nei secoli XVIII e XIX. Contiene un Cristo d’avorio attribuito al Giambologna e alcune antiche reliquie.


Cosa fare all’Isola del Giglio

Non possiamo che iniziare con mare e spiagge: gli arenili sono quattro e molto diversi tra loro. La più grande è la spiaggia di Campese, si trova sulla costa occidentale. Sul lato orientale si trovano invece Cannelle e Arenella e la minuscola spiaggia delle Caldane, che però può essere raggiunta soltanto a piedi o in barca.

Gli abissi intorno all’isola del Giglio sono molto apprezzati dai subacquei per la loro abbondanza di vita marina. Gli appassionati di immersioni potranno ammirare meravigliosi esemplari di scorfani, barracuda, murene e, soprattutto, le affascinanti gorgonie rosse. Da non dimenticare che le acque intorno all’isola fanno parte del Santuario dei Cetacei, un’area nota per gli avvistamenti di delfini, balene, squali e tartarughe.

Gli appassionati di architettura e arte possono ammirare a Giglio Porto la Torre del saraceno, nota anche come torre del Porto. Nella frazione di Giglio Campese si trova un’altro emblema dell’isola: la torre del Campese, fatta edificare nel XVI secolo da Cosimo de Medici anch’essa per difendere l’isola dai saraceni. Altra meta imperdibile è il borgo di Giglio Castello, ubicato sulle alture dell’isola, circondato da mura di origine medievale. Sarà gradevolissimo passeggiare in un labirinto di stradine e piazzette sulle quali si affacciano suggestivi edifici in pietra e botteghe di artigiani e commercianti. Da non perdere in questa tappa la Chiesa di San Pietro Apostolo, edificata nel Cinquecento e poi ampliata varie volte fino all’Ottocento.

Come alternativa validissima consigliamo anche di percorrere i sentieri di trekking: ne esistono circa 30, alcuni dei quali sono definiti “geomineralogici” in quanto particolarmente adatti per “leggere le rocce” osservandone la morfologia. Percorrendo i sentieri si possono anche vedere da vicino i vigneti eroici dai quali si ricava lo straordinario vino gigliese e godere di spettacoli unici nel loro genere sui faraglioni dell’isola per poi spaziare verso l’orizzonte abbracciando con lo sguardo l’isola d’Elba, Montecristo e perfino la Corsica.

ll vino gigliese è assolutamente da gustare con una delle prelibate specialità locali, come il baccalà in umido o i totani con cipolla.


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