Itinerario a Roma alla scoperta della Trastevere nascosta

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Case MatteiAppena si sente nominare Trastevere, la nostra mente corre subito a immaginare quell’affascinante e caratteristico susseguirsi di vicoli e stradine che conducono da piazza Trilussa al cuore del rione, piazza di Santa Maria in Trastevere.

Sono questi infatti i poli attrattivi della movida romana, perchè Trastevere è certamente un quartiere popolare, frequentato da tutti per una birra o una buona mangiata tra amici. Ma non è solo questo. E’ una zona dalle origini antichissime e considerata oggi, solitamente, come l’anima romanesca per eccellenza che ha mantenuto intatto e invariato tutto il suo fascino più caratteristico e tipico. C’è però un lato di Trastevere che resta più defilato e sconosciuto non solo ai turisti, ma anche ai romani stessi! Quale? Quello che si estende al di là di Viale di Trastevere, lo stradone realizzato a fine ‘800, chiamato Viale del Re, che causò la distruzione e la demolizione di numerosi edifici e palazzi che in quel tratto si trovavano, fino al Tevere, nel tratto di fronte all’Isola Tiberina. Si affaccia qui una delle più antiche basiliche romane dedicata a San Crisogono, edificata nel V secolo su una domus privata, che poi cambiò radicalmente aspetto nel 1600 quando il cardinale Scipione Borghese fece restaurare il portico ponendovi al di sopra vasi, aquile e draghi, emblemi della famiglia.

Poco più avanti, dove un tempo via era piazza San Crisogono, prendiamo via della VII Corte, così chiamata per la presenza dell’Excubitorium, la sede della VII Corte dei Vigili di epoca romana che erano incaricati della sorveglianza, soprattutto in funzione antincendio, della zona di Trastevere. Molto famosi in epoca romana erano molto coraggiosi, tanto che il loro motto era Ubi dolor ibi vigiles (dove c’è il dolore, lì ci sono i vigili).

Proseguendo la passeggiata in via dei Genovesi ci troviamo immersi in quello che una volta era la zona in cui abitava la colonia della marineria genovese, uno dei tanti insediamenti di stranieri che proprio a Trastevere commerciavano e risiedevano. Affaccia sulla strada la piccola chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi, edificata nel 1400 insieme all’annesso Ospedale al cui interno, purtroppo non visitabile, si trova uno dei più bei chiostri rinascimentali di tutta Roma!

vicolo dell'atletaGirando per vicolo dell’Atleta (qui a lato) possiamo ammirare uno degli scorci più suggestivi di tutto il quartiere. Su questo piccolo e angusto vicoletto, così chiamato in seguito alla scoperta avvenuta intorno alla metà del 1800 della statua dell’atleta detto “Apoxyomenos” conservata oggi ai Musei Vaticani, si affaccia una casetta medioevale di straordinaria bellezza. Sembra che nel 1200 ospitasse una sinagoga e osservando bene si nota che sulla colonnina centrale dell’arcata, vi sono scolpiti dei caratteri ebraici. Era questa infatti l’area in cui viveva la comunità ebraica prima di trasferirsi dall’altro lato del Tevere e la stradina, fino a prima della straordinaria scoperta, si chiamava Vicolo delle Palme, simbolo appunto della Giudea.

Girando per via dei Salumi, restiamo affascinati dall’Arco dei Tolomei (qui sotto), sovrastato da una torre, unica testimonianza sopravvissuta di un più grande complesso di proprietà dei Tolomei, antica famiglia senese stabilitasi a Roma nel 1200. Quanto stupore nel vedere come oggi la torre sia stata completamente inglobata nella palazzina e tagliata nei piani più alti!

Arco de' Tolomei

Varcando l’arco, ci ritroviamo in piazza in Piscinula, curioso nome che ha ovviamente una spiegazione. E’ così chiamata infatti per la presenza di uno stabilimento termale con vasche e piscine: piscinula è appunto un diminutivo di piscina! Sulla piazza si affacciano le quattrocentesche Case Mattei (foto in alto sotto il titolo), realizzate inglobando edifici del 1300, già possedimenti della potente e ricchissima famiglia che viveva in città occupandosi di mantenere l’ordine pubblico. Sembra infatti che il capostipite, Matteo Mattei, si sia guadagnato la prestigiosa carica di “guardiano dei ponti e delle ripe” per il Vaticano, organizzando i flussi di pellegrini che da porta Portese si dirigevano a San Pietro. Pare che queste case abbiano ospitato a fine ‘800 la “Locanda della Sciacquetta”, certamente di non altolocata frequentazione.

Sul lato opposto si trova la chiesetta di San Benedetto in Piscinula, sorta secondo la leggenda, nel 543 sulle rovine dell’antica domus degli Anici, nobile famiglia che sembra abbia ospitato san Benedetto da Norcia nel suo soggiorno romano del 470. Una curiosità: la chiesetta, dal campanile più piccolo di tutta Roma, conserva ancora oggi una delle campane più antiche della città, che sembra risalga addirittura al 1069! via della LungarettaSempre in piazza si trova il palazzetto Nuñez, edificio del 1500 che ospitò la “Locanda in Piscinula” in cui pare abbia trascorso i suoi ultimi giorni di vita Tullia d’Aragona, fanciulla che sosteneva di essere figlia di Ludovico d’Aragona, nipote del re Alfonso di Napoli. Ciò che invece è certo secondo le cronache del tempo, è che fosse figlia della cortigiana ferrarese Giulia Campana. C’è anche un’epigrafe fatta apporre proprio da Nuñez nel 1954 che recita: “Casa dove morì Tullia d’Aragona, bellissima, artista e letterata (1550-1556)”.

E dopo tanto camminare ammirando scorci incantevoli e suggestivi, come ultima tappa consigliamo di prendere via della Lungaretta (qui sopra) che proprio da piazza in Piscinula ci riconduce verso piazza di Santa Maria in Trastevere, per concedersi uno snack nell’antica Panetteria Romana e Spaccio di Paste, qui attivo fin dalla secondo metà del 1800… e consigliamo anche la pizza rossa!

Autore: L’Asino d’Oro Associazione Culturale (www.lasinodoro.it)


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