Il patrimonio etrusco di Cerveteri

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I nomi di Cerveteri e Tarquinia sono spesso abbinati, ma le due necropoli etrusche hanno caratteristiche abbastanza diverse. Cerveteri è nota soprattutto per gli splendidi esempi di architettura tombale, Tarquinia piuttosto per i famosissimi affreschi ipogei.

Nella celebre necropoli della Banditaccia di Cerveteri si possono vedere soprattutto monumenti funebri di dimensioni molto grandi. E fra queste sono notevoli: quella detta “dei capitelli”, quella “dei rilievi”, quella “dei vasi greci”, quella “dei leoni dipinti” e via discorrendo. In altra zona vi sono però tombe più antiche, spesso del periodo che gli archeologi chiamano “villanoviano” e talora invece del periodo orientalizzante. Si tratta delle necropoli del Sorbo, di Ripa Sant’Angelo e di Monte Abatone.

Al tempo degli etruschi Caere Vetus era un centro tra i più importanti, soprattutto perché esportava minerali di ferro.  In un periodo della sua storia l’antica Cerveteri ebbe anche legami particolarmente stretti con la Grecia. E comunque fu anche una delle prime città etrusche a entrare nell’orbita romana.

A parte le tombe, della città etrusca di Cere non sono rimasti che pochi altri resti talora nei pressi della cosiddetta via degli Inferi. Nella necropoli della Banditaccia si possono identificare diversi tipi di tombe: quelle a tumulo, spesso sormontate da monticelli di terra o di tufo, chiamati appunto tumuli; tombe a camera, tombe a pozzetto e a fossa. In tutte si nota la tendenza ad allestire l’interno in modo simile a un’abitazione. Gli scalpellini scolpirono colonne, travi, letti e panche direttamente nel tufo. Gli addobbi erano costituiti da sculture a rilievo, più raramente da dipinti.

Molti reperti rinvenuti nella necropoli della Banditaccia ed in altre zone archeologiche di Cerveteri sono nei più importanti musei ed in particolare nel museo di Villa Giulia a Roma e nel Museo gregoriano etrusco in Vaticano.  E proprio in questi luoghi si possono ammirare degli splendidi pezzi che documentano il livello eccelso dell’arte etrusca. Anche nei Musei vaticani è visibile una delle massime espressioni dell’arte orafa  etrusca: il tesoro della tomba detta “Regolini-Galassi”, scoperta nel 1836 nell’ambito della citata necropoli del Sorbo. Diversi di questi pezzi hanno perfino un fascino leggendario. In loco è comunque consigliabile visitare anche il ben documentato Museo Nazionale Cerite.

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Per approfondimenti sull’arte etrusca

Altre informazioni sul sito del comune di Cerveteri


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