In Bretagna, tra fari, scogliere e maree

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Bretagna FranciaCon un po’ di fortuna meteorologica, anche la fine di settembre può essere un mese adatto per visitare la Bretagna, la regione situata sull’estremità nordoccidentale della Francia. I voli last minute per Parigi non mancano certo, specialmente se si sceglie un aeroporto secondario e si opta per un’agenzia come Opodo. E poi si affitta un’auto e si punta dritti verso nordovest.

Punto di partenza ideale è la bella città di Saint-Malo, quasi interamente riedificata nello stile medievale originale dopo le distruzioni derivanti dal secondo conflitto mondiale. Passeggiare sui bastioni delle mura al crepuscolo è un’esperienza indimenticabile; così come lo è vedere la forza della marea che sale a vista d’occhio. Quando invece le acque dell’oceano scendono, si può attraversare il canale che conduce all’Ile du Grand Bé, luogo di sepoltura del grande poeta Chateaubriand.

L’entroterra bretone è ricco di attrattive storiche e culturali, ma non si può esimersi dal dedicare qualche giorno all’esplorazione della costa bretone: essendo le correnti dell’Oceano in questo punto di imbocco della Manica molto pericolose, su essa sono stati costruiti nel tempo numerosissimi fari. E così si può percorrere la romantica strada costiera che va da Brest a Brigognal e ammirare una trentina di lanterne (alcune in mare aperto, altre sulla costa) e quasi novanta torri di avvistamento in soli 86 chilometri di percorso. Quali sono i fari più belli?
* Il faro di Pointe Saint Mathieu: ha alle spalle le vestigia di un’abbazia romanica del XII secolo in cui, secondo la leggenda, fu murato il cranio di San Matteo. Il faro è visitabile e dall’alto dei suoi 163 gradini si intravvedono altri due fari: quello di Kermovan e quello di Pierres Noires (nella foto) nel Chenal du Four, costruito con pietre nere come dice il suo nome.
Faro della Bretagna* L’isola di Ouessant è raggiungibile dal porto di Le Conquet non lontano da Pointe Saint Mathieu. L’isola è percorribile in bicicletta e possiede più di un faro. Quello di Le Stiff ha l’aspetto di una torretta medievale e fu progettato niente meno che dal Vauban, l’ingegnere preferito del Re Sole. Anche il resto dell’isola è straordinariamente pittoresco, tra cottage recintati con muretti a secco, mulini in legno e cimiteri con croci di cera. Oltre la scenografica spiaggia di Yusin si vede all’orizzonte il faro di Le Creac’h: una torre a strisce bianche e nere risalente alla seconda metà dell’800. Per un lungo periodo fu il faro più luminoso d’Europa. Contiene un interessante Museo dei fari e delle boe e la ricostruzione di una tipica casa da guardiano. Il faro di Nividic è situato su una roccia al largo dell’isola: vi si arrivava un tempo con la teleferica. L’ultima lanterna dell’isola che vale almeno una fotografia da lontano si chiama La Jument, è anch’essa offshore e ha purtroppo testimoniato una lunga serie di tragedie del mare.
* Altri mirabili fari sparsi lungo la costa sono la lanterna di Trézien, il faro dell’Ile Vierge (con i suoi 82 metri è il più alto d’Europa e ha la particolarità di essere rivestito all’interno da mosaici di opalina) e il faro di Bodic a Lézardrieux, che pare un razzo su una rampa di lancio.

Restando in tema di mare estremo, ricordiamo che la costa della Bretagna è una vera e propria mecca per gli appassionati di vela, soprattutto nella zona del Golfo di Morbihan e nelle acqua al largo del Finistère, oltre che partendo dai porti di molte delle isole. Oltre alle piccole imbarcazioni a vela e ai catamarani, si possono anche noleggiare tavole da surf o da kite surf.

Per gli amanti delle passeggiate, il tratto di costa più suggestivo è quello che collega Pointe du Raz e Pointe du Van: uno splendido sentiero panoramico con scogliere a picco sul mare punteggiate da erica e ginestre. Tutto un pomeriggio può andare così.

La sera, un tuffo nei sapori di Bretagna, tra squisite galettes (crepes salate a base di grano saraceno, piegate come una busta), servite con quello che è forse il miglior burro salato del mondo e annaffiate da un buon sidro. Ma anche ostriche, cozze e aragosta qui sono di primissima qualità. Nei locali bretoni si ascolta anche musica celtica, una gradevole mix dei suoni tradizionali di arpa, flauto e cornamusa con strumenti più moderni.

C’è anche chi sceglie la Bretagna per fare talassoterapia: soggiorni alla ricerca della forma fisica e per contrastare l’invecchiamento in cui acqua, sole, alghe marine, vento e clima concorrono insieme al benessere e alla rigenerazione del corpo. Ma all’argomento dovremo dedicare un post a parte.


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