Valencia: la città dei fiori e della luce

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Valencia

Dice una canzone popolare spagnola: Valencia, la tierra de las flores, de la luz y del amor. La città dei fiori, perché piena di parchi, tra i quali spiccano i romantici giardini del XVIII secolo, con rose meravigliose. Come pure il Jardín Botánico, dove si ammira una grande quantità di piante esotiche. E poi, come dimenticare che Valencia è circondata da una cintura verde di terra fertilissima, coltivata per la gran parte ad aranceti (quasi tutte le arance spagnole provengono da qui).

Ma, soprattutto, Valencia è la città della luce, infatti è detta anche Valencia la clara. Grazie anche allo specchio del Mediterraneo che la bagna, la città è caratterizzata da una forte luminosità e da un clima caldo e soleggiato durante tutto l’anno. Le spiagge in piena città invitano al relax e all’ozio e, specie d’inverno, a lunghe passeggiate. L’azzurro intenso del cielo domina il paesaggio quasi ogni giorno dell’anno.

Ma veniamo all’offerta artistico-culturale di Valencia, che non mancherà di stupire. A differenza di Barcellona, che si apre verso il mare, questa città ha un centro storico racchiuso da mura che guarda verso l’interno. I principali punti di interesse storico-artistico sono la Cattedrale gotica e il Museo della Cattedrale, dove sono esposte opere di Goya, Jacomart e quadri dei secoli XV-XVII.

Nella Plaza del Mercado si trova la Lonja de la Seda (la Borsa della seta), costruita nel 1483 e annoverata dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità. Edificio in stile tardogotico, era il simbolo della ricchezza e del potere di questo importante centro per il commercio che ebbe il suo secolo d’oro nel XV secolo. L’intero complesso dell’edificio si estende su una superficie di 2000 m² e si trova di fronte alla chiesa di Santos Juanes. La costruzione è formata da quattro parti: la torre merlata, la sala del Consulado del Mar, il cortile interno con aranceto e la sala della Borsa, la cui volta è retta da 24 colonne a forma di spirale. La Lonja è oggi sede dell’Accademia Culturale di Valencia e ospita spesso esposizioni, tra cui la mostra annuale dei fallas, stupendi personaggi di cartapesta.

Di fronte alla Lonja, si trova il Mercato Centrale di Valencia, risalente al 1928. Anche questo è un luogo da visitare, sia per il mercato in sé sia perché l’edificio che lo ospita è spettacolare, con una volta in ghisa adornata da vetri artistici, impreziositi da ceramiche e azulejos. Rientra in quella serie di edifici sul modello delle stazioni ferroviarie vittoriane in cui la combinazione di strutture in ferro e vetro alleggerisce l’impatto e illumina gli spazi interni. Qui il turista accorto acquisterà squisitezze gastronomiche difficili da trovare altrove e un’incredibile varietà di prodotti freschi.

Ma, come tutte le città spagnole che si rispettino, anche Valencia ha lavorato molto per ammodernarsi. Per esempio, con la Città delle Arti e delle Scienza (nella foto), un arditissimo progetto architettonico che tende a spingere il baricentro della città verso il mare. Realizzata da Santiago Calatrava, originario proprio di Valencia, comprende quattro opere principali:
* il Palazzo delle Arti Reina Sofia, avvolto da una sorta di cappuccio bianco, sembra un gigantesco caschetto da ciclista, dietro a un gruppo di palme, che ospita quattro teatri e oltre 4000 posti a sedere;
* l’Hemisféric, un planetario con cinama Imax, circondato da piscine;
* il Museo della Scienza, anch’esso in mezzo alle piscine, con una singolare fusione visiva tra il blu del cielo e quello dei laghetti, con un effetto a specchio per cui gli edifici, in cui prevalgono il colore bianco e il vetro, sembrano galleggiare sul mare azzurro;
* l’Umbracle, un complesso di parcheggi sovrastato da un giardino rigoglioso.
* Lì accanto, l’Oceanografic, opera dell’architetto spagnolo Félix Candela, completa l’opera.

Come dire… Valencia, la terza città della Spagna, dopo Madrid e Barcellona, è sicuramente all’altezza della sua posizione in classifica, sia per la storia gloriosa sia per il presente all’avanguardia.


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