Una visita alla Biblioteca Marciana di Venezia

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Nel cuore del triangolo turistico di Venezia (San Marco, Rialto, Accademia) si trova la Biblioteca Marciana, la cui prima idea di realizzazione si ebbe nel 1362, quando Francesco Petrarca decise di donare i suoi libri alla Serenissima. Nel 1468 seguì l’importante e preziosa donazione del cardinale greco Bessarione che diede il reale impulso di costruire un luogo adatto a custodire le opere.

La costruzione della biblioteca fu affidata a Jacopo Sansovino, primo architetto del rinascimento veneziano, che iniziò i lavori nel 1537. Il completamento dell’edificio è avvenuto nel 1570, dopo la morte di Sansovino, per opera di Vincenzo Scamozzi.

La biblioteca si arricchì col tempo sia attraverso le donazioni sia per effetto dell’obbligo imposto agli stampatori di depositare una copia di ogni libro pubblicato.

La biblioteca rimase nella sua sede originale fino al 1811, poi fu trasferita nel Palazzo Ducale. In quest’ultima sede, però, rimase solo fino al 1900 a causa degli esigui spazi a disposizione. Trovò così sistemazione nell’edificio della ex Zecca dello Stato Veneto, riadattato per ospitare la sala di lettura.

Nel 1924 la biblioteca si allargò ulteriormente e fu ripristinato anche lo spazio originale della Libreria Sansoviniana oltre a quello precedente della Zecca.

Dal punto di vista strutturale, la biblioteca è suddivisa in due piani, un piano terra in stile dorico e primo piano in stile ionico. Molte opere scultoree dello stesso Sansovino impreziosiscono l’edificio, che ha il compito di lasciare un segno nella Piazza senza sminuirne il significato e al contempo non deve stonare con le altre infrastrutture.
Forse è anche per questo che Palladio la definì “l’edificio più ricco e più ornato che sia mai stato fatto dagli antichi fin qua”.

La Biblioteca Marciana è oggi una delle più grandi d’Italia e ovviamente la più importante di Venezia, con 660.000 opere, tra cui raccolte di manoscritti greci, latini ed orientali, considerate alcune delle più pregiate del mondo. Alcune opere provengono addirittura da Bisanzio e, grazie a queste, nel XV secolo Venezia fu il più importante centro di studio dei classici greci.

Oltre ai libri spiccano anche mappe ed atlanti, fra cui la mappa del mondo di Fra Mauro datata 1459 e la pianta della città di Venezia, 1500, di Jacopo de Barbari.

La Biblioteca Marciana non è solo antichità ma è anche attualità visti i recenti progetti volti alla digitalizzazione delle schede dei libri e alla visione dei testi contenenti musica sempre in chiave digitale. Oggi è possibile visualizzare un catalogo online per la consultazione di vari materiali presenti nella struttura.

Chiunque visiti Venezia resterà ammaliato dalla visione esterna della Biblioteca, adiacente al Campanile. Ma non è tutto: se da fuori sembra bella provate ad entrare e ve ne innamorerete subito. La Biblioteca Marciana è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 19.00 e il sabato dalle 8.00 alle 13.30. Sarà possibile consultare manoscritti, libri a stampa antichi, rari e di pregio oppure prendere in prestito un’opera, se restate a Venezia per più di un giorno…

Marco Zanus


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