Una crociera sul Nilo: le tappe fondamentali

Di
Abu Simbel

Il panorama che si gode dal ponte di una nave da crociera sul Nilo vale da solo il prezzo del biglietto.

Le rive del fiume più celebre del mondo sono bordate da strisce di terra coltivata dal colore verde brillante, case in mattoni d’argilla, palmeti, contadini che arano i campi con i bufali, feluche ormeggiate, campi di canna da zucchero, asini che si abbeverano e, poco più in là, le sabbie dorate del deserto.

I colori non sono descrivibili a parole. Il netto contrasto tra la vita portata dall’acqua del fiume e l’aridità del deserto è unico nel suo genere. Sembra che qualcuno abbia tracciato una linea netta oltre la quale non si può andare. E non parliamo poi della magia del sole che sorge o tramonta sul fiume… Ogni volta che ci penso mi commuovo al pensiero del privilegio che ho avuto quando ho visto il Nilo.

Una crociera sul Nilo

Esistono numerose compagnie che solcano le acque del fiume Azzurro e per una crociera vi sono diversi itinerari possibili. Di solito, le formule seguite per una crociera sul Nilo sono le seguenti:

1. Partenza da Luxor e navigazione verso sud, con tappa a Edfu, Kom Ombo e arrivo ad Assuan. Da qui trasferimento per il Cairo o per il Mar Rosso. A chi non lo sapesse, ricordiamo che navigando sul Nilo non si avrà la possibilità di ammirare le piramidi, che infatti si trovano tutte nel nord del paese, nei pressi del Cairo.

2. Weekend al Cairo e poi trasferimento ad Assuan, seguito da navigazione verso nord con tappa rispettivamente a Kom Ombo, Edfu e Luxor

3. Navigazione “circolare” con arrivo e partenza da Luxor, dopo aver toccato Edfu, Kom Ombo e Assuan.

Potete inoltre leggere alcuni consigli generali su come prepararsi al viaggio in Egitto, interamente tratto dalla mia personale esperienza.

Le tappe fondamentali di una crociera sul Nilo

Andando da nord verso sud troviamo:

* L’area di Luxor: la città, che fu chiamata Tebe dai greci, fu per lunghi secoli la capitale dell’Egitto ed è stata da molti definita come il più grande museo a cielo aperto del mondo. Il numero e lo stato di conservazione dei monumenti a Luxor sono unici. Il tempio di Luxor fu costruito in gran parte da Amenhotep III e ampliato dai suoi successori (tra cui anche Alessandro Magno) e poi anche in epoca romana, araba e cristiana. L’obelisco davanti al primo pilone è gemello di quello che si innalza a Parigi in Place de la Concorde. Ancora più grandioso è il complesso di Karnak, il più esteso luogo di culto dell’antichità, costruito nell’arco di 2000 anni da molti faraoni, incluso Ramesse II, ognuno dei quali contribuì ad abbellire il lavoro del predecessore. Si potrebbero passare intere giornate tentando di comprendere il significato di ogni tempio, colonna, statua, fregio e obelisco. E’ soprattutto famosa la “foresta di pietra”, formata da 134 gigantesche colonne a forma di pianta di papiro. Un’emozione indicibile, che nessuna foto o video possono trasmettere, parola mia. La Valle dei re e la Valle delle regine: qui si trovano rispettivamente 60 e 80 tombe reali, un susseguirsi di corridoi e camere funerarie scolpite nella roccia e magnificamente affrescate. Le tombe sono aperte al pubblico a rotazione, per preservare le pitture murarie dai danni provocati dalla presenza dei visitatori. Si può anche visitare la tomba di Tutankhamon, molto ridotta nelle dimensioni rispetto alle altre, ma capace di suscitare le grandi emozioni legate a questo personaggio. Tra le tombe più ampie e sontuosamente decorate spicca quella di Ramesse III. E poi il tempio di Hatshepsut, spettacolare, con gradoni e rampe, scenograficamente collocato su una ripida scarpata. Hatshepsut fu l’unica donna faraone dell’Egitto e regnò per 20 anni. Una brava guida saprà affascinarvi raccontandovi della sua personalità e delle sue vicissitudini. Infine, Medinet Habu, il tempio funerario di Ramesse III, è il tempio che colpisce di più per le ottime condizioni in cui si è conservato e mostra ancora, perfettamente visibili, i colori vivaci dell’antica pittura egizia.

* Edfu: qui si trova il tempio di Horus (il dio falco), una replica degli edifici dell’età faraonica, conservato meglio di qualsiasi altro monumento in Egitto. Nella ca cittadina di Edfu si vedranno strade affollate di carri (neppure un’auto!) e gli abitanti che vestono gli abiti tradizionali.

* Kom Ombo, 40 kilometri a nord di Assuan, è una cittadina fondata sotto i faraoni greco-tolemaici. E’ nota soprattutto per la bellezza del luogo in cui sorge, un alto promontorio su un’ansa del Nilo. Qui si devono assolutamente visitare i templi gemelli di Sobek e Haroeris.

* Infine, nella zona di Assuan (o Aswan), troviamo il complesso di Abu Simbel: qui, intorno al 1250 a.C., il faraone Ramesse II fece costruire diversi templi, tra cui due particolarmente importanti, scolpiti nella montagna. In particolare il Grande Tempio di Abu Simbel (nella foto) con quattro statue del faraone alte 20 metri, è di una bellezza impressionante. I templi rimasero sconosciuti al mondo occidentale fino all’inizio dell’800 e nel 1960 vennero tagliati in pezzi, smontati e riassemblati in un punto più alto per salvarli dalle acque della nuova diga di Assuan. Il vicino Tempio minore della dea Hathor fu dedicato da Ramesse II alla prima moglie, la preferita: Nefertari. La donna è rappresentata sulla facciata con le stesse dimensioni del marito, fatto assolutamente unico nella storia egizia.

Tra le altre tappe della zona di Assuan, vi sono: * il monastero di San Simeone, che si raggiunge con un percorso su cammello di circa 20 minuti. E’ un suggestivo esempio di roccaforte cristiana (copta) in Egitto. Oggi è in rovina, ma la veduta dall’altipiano circondato dal deserto è splendida; * il complesso greco-romano di File (o Philae), un tempio che fu luogo di culto della dea Iside, anche dopo che il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero romano; * le isole da cui è punteggiato il fiume in quest’area da isole, tra cui l’Isola di Kitchener e l’Isola Elefantina. Su quest’ultima si può arrivare a bordo di una feluca (la barca tradizionale che naviga sul Nilo): l’isola era il nucleo originario della città di Assuan e fu un nodo fondamentale delle rotte commerciali del passato. Sull’Isola Elefantina ci sono due villaggi nubiani con le abitazioni in mattoni d’argilla dalle porte decorate e vivacemente colorate.


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