Le costruzioni palladiane del Veneto: villa Barbaro a Maser

Di
villa Barbaro a Maser

Nato nel 1508 a Padova, l’architetto e teorico dell’architettura Andrea Di Pietro, detto Palladio, operò soprattutto a Vicenza a partire dal 1545, donandole la veste che ancora oggi conserva.
Di formazione umanistica, ma comunque pratica (lavorò come scalpellino, muratore, cesellatore), fu influenzato nel suo operato dalle visite ai monumenti di Roma antica, che concorsero nella formazione del suo spiccato senso dell’armonia e della proporzione, e lo portarono a progettare una serie di ville, tra cui alcune nel Veneto che sono capolavori assoluti dell’arte.

Oggi vi parliamo di Villa Barbaro, sita a Maser (in provincia di Treviso). Più che di una villa, in realtà si tratta di un complesso costituito dalla vera e propria abitazione di campagna, maestosa ed elegante, destinata alla famiglia Barbaro (cui il più importante esponente fu Daniele, patriarca di Aquileia), e da un tempietto, nato come cappella per la famiglia ma in realtà luogo di culto per l’intero borgo.

Il complesso è oggi patrimonio dell’umanità dell’UNESCO insieme alle altre ville realizzate da Palladio per il Veneto. La concezione architettonica di Palladio era basata su una reinvenzione degli elementi di base dell’architettura antica in modo del tutto libero, che costituiva così uno stile originale che si sarebbe poi diffuso in tutta l’Europa, soprattutto in Inghilterra.

Proprio questo ideale di architettura venne rispettata anche per Villa Maser; di fatti i Barbaro desideravano una villa di campagna che fosse un luogo dedito al riposo e allo studio, e che ricalcasse gli ideali di armonia ed equilibrio dell’epoca romana. Il Palladio riuscì così a coniugare tali richieste con l’espressione massima della sua arte, creando una complesso unico nel suo genere, oggi diventato la più famosa delle sue creazioni aperte al pubblico.

La villa si richiama all’antichità già dalla facciata, che ricorda i templi dell’antica Roma, mediante le imponenti colonne doriche a sostegno dell’architrave e del timpano ornato e impreziosito dagli stucchi di Alessandro Vittoria. Un ninfeo e un giardino lussurioso ornato da statue realizzate dal Vittoria racchiudono la villa in una raffinata cornice bucolica. All’interno della villa si trova una delle più riuscite collaborazioni artistiche rinascimentali, quella fra gli affreschi di Paolo Veronese e gli stucchi di Alessandro Vittoria, che delineano l’uno il completamento ideale della genialità artistica dell’altro, in una fusione perfetta capace di creare una suggestiva illusione ottica che incanta gli occhi rendendo impossibile scindere gli uni dagli altri. Consigliamo quindi a tutti una visita: la villa è aperta al pubblico tutti i giorni, trovate gli orari qui.

Claudia Fallica


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