Il Barocco di pietra di Noto

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Noto, in provincia di Siracusa, è la capitale del barocco. Per antonomasia, ma anche in virtù di una solenne dichiarazione del Consiglio d’Europa. Inoltre (insieme alle altre città barocche della val di Noto, ovvero Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica,  Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli) è annoverata nella lista UNESCO dei Patrimoni dell’umanità.

La città fu fondata sul sito attuale nel 1703, dopo che un pauroso terremoto ebbe devastato l’antico insediamento. Fu l’occasione per il clero e la nobiltà locali di gareggiare a chi costruiva l’edificio più lussuoso e sfarzoso: vennero ingaggiati architetti, scultori e scalpellini che hanno consegnato ai posteri un vero e proprio gioiello e una città che pare un’eccezionale scenografia di pietra.

Il crollo della cupola della cattedrale, avvenuto nel 1996, per un lungo lasso di tempo ha sfigurato l’immagine di una città meravigliosa. Ma dopo il restauro e con il recupero di gran parte dei palazzi settecenteschi, il barocco siciliano vive una nuova e meravigliosa stagione.

Le basiliche e le chiese non si contano, così come le residenze nobiliari: un dedalo di strade e un saliscendi di viuzze, con fregi e maschere dei balconi che stupiscono i turisti. E conferiscono un fascino del tutto particolare a questa città siciliana, che tra l’altro ha fatto da sfondo alle riprese di film di Antonioni, Amelio, Comencini, De Sica, Rossellini.

A circa 10 kilometri di distanza, sulla strada che porta a Santa Maria della Scala si possono visitare i ruderi di Noto Antica, devastata dal terremoto del 1693.

www.pronoto.it


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