Firenze, Loggia della Signoria o dei Lanzi

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Durante la visita alla zona di Piazza della Signoria a Firenze, prima di soffermarvi sulla copia del David di Michelangelo e di entrare in Palazzo Vecchio vi consiglio di non perdervi la Loggia dei Lanzi. Più correttamente bisognerebbe chiamarla Loggia della Signoria, dal nome della piazza nella quale si trova, ma ha preso il nome con cui tutti la conoscono dopo l’occupazione dei lanzichenecchi che nel 1527 vi si accamparono durante la marcia verso Roma.

Edificata tra il 1376 e il 1382, ospitava le assemblee pubbliche; a partire dal Cinquecento questo spazio fu adibito a ospitare grandi opere di scultura, come è ancora oggi. Oltre ad alcune opere d’arte romana, la loggia ospita alcune tra le più splendide e note statue della seconda metà del Cinquecento.

Di Benvenuto Cellini è il Perseo (1545-54), una statua in bronzo con basamento in marmo e bronzo. Il protagonista, raffigurato vittorioso su Medusa, è stato realizzato mediante fusione a cera persa dopo una lunga progettazione mediante studi e modelletti. Il piedistallo, ispirato a modelli ellenistici, è costituito da quattro nicchie sui quattro lati del parallelepipedo contenenti altrettante statuette in bronzo di divinità connesse al mito principale.

Giambologna è autore di altre due opere celebri. La prima, il Ratto della Sabina (1583) è un gruppo marmoreo di oltre quattro metri di altezza dalla forma serpentinata e sinuosa, che rappresenta il corpo di un vecchio accovacciato, di un giovane uomo che lo calpesta e di una fanciulla afferrata d quest’ultimo. Il secondo gruppo rappresenta Ercole e il centauro (1599), dotato di una grande forza plastica espressa dalla vistosa torsione del corpo del centauro.


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