Salonicco: mèta UNESCO da inserire nell’itinerario delle vacanze in Grecia

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Se c’è un paese che merita di essere visitato quest’estate è la Grecia. Non soltanto perché è splendida e ha molto da offrire a tutti, ma perché il popolo greco ha bisogno di tutta la nostra solidarietà. E quando diciamo Grecia non intendiamo soltanto una delle migliaia di isole dove prendere bagni di sole facendosi accarezzare dal meltemi per poi darsi alla più spensierata vita notturna. Certo, questo può costituire una parte della vacanza; ma noi consigliamo di programmare le tappe con un po’ di agio per aggiungere almeno un giorno dedicato a conoscere l’arte e la cultura del paese ellenico, culla della civiltà europea e così vicino alla nostra storia e mentalità.

Una meta un po’ fuori dagli itinerari classici è costituita da Salonicco, l’antica Tessalonica e seconda città della Grecia per importanza – forse la più vivace e cosmopolita. Salonicco è la capitale della regione della Macedonia; qui si può arrivare in aereo e poi ripartire in traghetto dall’importante porto alla volta di isole come Skopelos, Limnos o Lesbos. In alternativa, si può scegliere questa città per un weekend “fuori porta” molto diverso dal solito in qualsiasi stagione dell’anno: i prezzi del volo e degli hotel sono infatti molto accessibili.

Il primo impatto con la città quando si scende in aereo di fatto non è dei migliori: l’urbanizzazione è abbastanza disordinata e le periferie non sono granché attraenti, ma il cuore pulsante di Thessaloniki è un’altra cosa, un vero e proprio museo a cielo aperto, non a caso annoverato nel patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Uno sguardo alla topografia mostra che nel cuore della città, parallela al lungomare, esiste ancora la via Egnatia, che ai tempi dei romani partiva da Brindisi ed era destinata ad arrivare fino al Bosforo. L’arco di Galerio rappresenta uno dei punti di passaggio più importanti della strada, ancora oggi molto ben conservato. Fu costruito per celebrare una vittoria contro i persiani nel 297. Simbolo della città è però la Torre Bianca (Lefkòs Pyrgos) (nella foto), che guarda il mare.

Ma dire Thessaloniki, come si chiama ancora oggi la città in greco, è soprattutto parlare di monumenti del periodo paleocristiano e soprattutto di una vera e propria collezione di stupende chiese tardo-bizantine, testimonianza dell’importanza che ebbe la città per la diffusione del cristianesimo nei primi secoli e fino al medioevo. Non dimentichiamo infatti nel Nuovo Testamento sono contenute ben due lettere che l’Apostolo Paolo scrisse ai Tessalonicesi!

E’ relativamente poco conosciuta, ma costituisce un vero gioiello la Panaya Chalkeon (Madonna dei Ramai) (nella foto), un po’ sprofondata in una delle piazze principali della città, Plateia Dikastirion. La Chiesa dei Santi Apostoli (Naòs Agion Apostolon) è un ricamo tutto fatto di mattoni, ed è considerata una delle chiese più belle di tutta la Grecia: le singole finestre sono separate tra loro da colonne in laterizi, mentre sul tamburo ottagonale si ergono cinque cupole.

La chiesa di Santa Sofia (Agia Sofia) ha una cupola, ricostruita intorno al 700, estremamente suggestiva, sorretta da un tamburo scandito da una serie di finestre.

Il tempietto di Aghios Nikolaos Orphanos non manca mai di sorprendere i visitatori: ha dei capitelli che rappresentano foglie di acanto mosse dal vento, che danno all’occhio dell’osservatore l’impressione che l’edificio si trovi nel mezzo di una tempesta.

E poi abbiamo la chiesa di San Demetrio (Aghios Demetrios), costruita nel tardo V secolo: i suoi mosaici rientrano tra i maggiori capolavori dell’arte paleocristiana, così come quelli del Naòs tou Osiou Davìd (tempio del Beato Davide).

Oltre alla città vecchia, sarà gradevole fare una puntata nel quartiere universitario e fieristico, dove si trovano parchi, ristoranti e locali sempre affollati. Non lontano dal porto, si trova la zona pedonale di Ladádika, dove si può passeggiare in un bel mercato coperto, oppure rifocillarsi in taverne, trattorie e i tipici ouzerí.

Con gli occhi pieni di tanta bellezza, siamo ora pronti per prendere un traghetto. E chissà che al ritorno dalla vacanza balneare non ci venga voglia di partire un giorno prima per rivedere qualcosa di Salonicco.


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