Tesi on the Road: come scrivere una tesi mentre viaggi da solo/a
Di Daniele GrattieriForse ti è capitato: resti seduto davanti alla scrivania mentre la mappa sul telefono ti mostra nuove mete. La tesi richiede attenzione, ma la tua testa chiede movimento.
Sembra un aut aut – viaggiare o scrivere la tesi. In realtà non serve scegliere: basta creare un quadro che dia spazio a entrambe le cose.
Il punto di partenza è semplice: qual è il prossimo passo concreto? Non “tutta l’introduzione”, ma una tappa che puoi completare in un’ora. Non “ordinare tutte le fonti”, ma annotarne tre in modo preciso.
Ti serve una casa digitale che stia nello zaino: cartelle chiare, nomi di file leggibili e una lista breve di attività che funzionano anche offline.
Così la prospettiva cambia. Il viaggio non è più una fuga dalla tesi, ma un contesto ricco di momenti utilizzabili: dieci minuti al gate, mezz’ora in treno, una mattina tranquilla in ostello.
In questi spazi realistici la tesi cresce. Ed è qui che vale la pena parlare di tecniche pratiche per mantenere il ritmo. Se ti chiedi come scrivere una tesi pur viaggiando e cambiando ambiente, ecco una guida pragmatica: preparazione, ricerca in mobilità e brevi sessioni di scrittura – in treno, in ostello o tra due appuntamenti.
1) Setup iniziale: regole, struttura, sicurezza
Per dare solidità al percorso serve un setup iniziale compatto. Definisci la domanda di ricerca in modo preciso e limita il campo d’indagine.
Raccogli le linee guida del tuo Ateneo e pianifica obiettivi settimanali realistici. Organizza le cartelle (01_Capitoli, 02_Fonti, 03_Grafici, 04_Consegna) e usa nomi di file chiari. Applica la regola 3-2-1 per i backup (tre copie, due supporti, una in cloud).
Mini-checklist di formalità (Italia):
- Frontespizio: titolo, Ateneo, corso di laurea, matricola, anno accademico.
- Indice: numerazione coerente; eventuali numeri romani per la parte introduttiva.
- Bibliografia: uno stile unico (APA/MLA/Chicago) applicato in modo coerente.
- Citazioni: distinguere tra citazione diretta e parafrasi; sempre indicare le pagine
- Relatore: documentare accordi e consegne intermedie.
Nota di conformità (breve): verifica nel Regolamento tesi eventuali limiti all’uso di strumenti di supporto e concordali con il relatore.
Per impostare correttamente frontespizio e impaginazione conviene guardare esempi ufficiali. Le indicazioni di Sapienza – Impaginazione della tesi e logo chiariscono uso del marchio/logotipo, modelli editabili (A4/A5) e invio della tesi in PDF senza obbligo di stampa. Trattandosi di linee guida di Ateneo, verifica sempre quelle del tuo corso: i requisiti possono variare.Nota pratica: se vuoi partire con un’outline e un modello già formattato (frontespizio, indice, bibliografia), puoi provare StudyTexter.it – una piattaforma IA che genera bozze personalizzate da rivedere con le tue fonti.
2) Ricerca in viaggio: fonti affidabili e gestione offline
Con il setup iniziale pronto, servono fonti accessibili anche in mobilità. Usa portali open-access, repository editoriali, biblioteche pubbliche e – se disponibile – il proxy/remote access della biblioteca universitaria.
Scarica i PDF, evidenzia le tesi principali e annota la pagina di riferimento. Mantieni un piccolo registro di lavoro (data, sezione, fonti aggiunte): il processo resta chiaro e tracciabile.
Strumenti per gestire la tesi online in viaggio
Con pochi strumenti puoi gestire lettura e note anche senza connessione costante: app di lettura con annotazioni, un sistema di note con tag (es. “Metodo”, “Risultati”) e una cartella con articoli sincronizzati offline.
Appena trovi Wi-Fi aggiorni i backup e integri le lacune. Poniti micro-obiettivi: tre fonti solide oppure cinque appunti ben fatti al giorno – meglio che aspettare il “giorno perfetto” per la ricerca.
3) Sprint di scrittura in viaggio: piccoli, ma costanti
I momenti liberi diventano unità di lavoro pianificate: brevi sessioni di scrittura (i cosiddetti sprint), abbastanza corte da entrare in qualsiasi giornata di viaggio.
Prova sprint da 25/5 o 50/10 minuti. Uno per buttare giù testo, uno per sistemare le fonti, uno per rivedere. Come riferimento, uno sprint può valere 150–300 parole di bozza oppure 5 fonti schedate con numero di pagina.
Prima di partire prepara un micro-briefing: obiettivo chiaro, due punti guida, una fonte centrale. Apri solo i file necessari, attiva la modalità offline, controlla batteria e cuffie.
Alla fine di ogni sprint chiediti: cosa ho completato? cosa viene dopo?Un esempio: sul treno Milano–Firenze abbozzi l’introduzione; la sera in ostello scrivi una pagina del capitolo teorico; al mattino in un bar sistemi cinque fonti in bibliografia.
Due o tre sprint al giorno sono realistici. Non misurare solo in parole scritte, ma anche in fonti ben documentate: così la tesi cresce costantemente senza perdere il filo.
4) Tempo, budget e qualità: restare realistici
Pianifica un minimo settimanale, ad esempio dieci sprint. Scegli spazi silenziosi con prese e Wi-Fi stabile – biblioteche, aule universitarie, coworking giornalieri. Non sempre l’opzione più economica è la più produttiva.
Prima della consegna esegui un final check:
- antiplagio tesi
- metodologia: come hai scelto/verificato le fonti (2–3 righe)
- parafrasi & citazioni: cura le parafrasi, indica sempre le pagine nei virgolettati
- cronologia delle modifiche: versioni, date, sezioni (trasparenza del percorso)
Conclusione: viaggiare e avanzare con sicurezza
Dal presunto aut aut si passa a un et et fatto di piccoli passi. La tua tesi non resta più vincolata alla scrivania, ma cresce in viaggio: pagina dopo pagina, fonte dopo fonte, sprint dopo sprint.
Oggi prepara il setup iniziale (regole, cartelle, outline). Domani fai il primo sprint da 50/10 e scrivi mezza pagina di bozza. Entro fine settimana punta a un mini-traguardo: due o tre pagine più tre fonti solide. Così il viaggio non è più un ostacolo, ma un’opportunità: vedere nuovi luoghi, fare esperienze – e allo stesso tempo completare la tua tesi. Sei pronto a portare la prossima tappa della tua tesi in viaggio con te?
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