Tangeri, in Marocco: una città raffinata e misteriosa
Di Nicoletta A.La città marocchina di Tangeri (in arabo, Tanja) si trova sullo stretto di Gibilterra, ad appena 14 chilometri di distanza dalla costa spagnola. Da sempre crocevia tra Africa ed Europa, tra Mediterraneo ed Atlantico, è la città che spalanca le porte del Marocco agli occidentali. Per secoli è stata luogo di passaggio e di contrabbando (di qui il soprannome di ville canaille), ma oggi è centro nevralgico dello sviluppo nel nord del paese, con grande voglia di riscatto.
Fondata nel IV secolo a.C., è stata dominata da un’infinità di popoli, iniziando dai fenici per arrivare ai colonizzatori francesi passando per cartaginesi, romani, vandali, arabi, portoghesi, spagnoli e britannici. Negli ultimi secoli moltissimi artisti, viaggiatori e scrittori sono stati sedotti da questa città cosmopolita, profondamente autentica e ricca di storia: da Delacroix a Matisse a Tennessee Williams e non ultimi i rappresentanti della Beat Generation (soprattuto Allen Ginsberg e Jack Kerouac), che la elessero a città dei piaceri e della libertà.
La piazza del grande souk (Grand Socco) con la moschea costruita nel 700 sulle rovine di una cattedrale portoghese fa da collegamento tra l’antica Medina e la Ville Nouvelle, ovvero la parte della città fondata dai francesi. L’altra piazza importante è il Petit Socco, che costituisce il cuore della Medina. Da vedere anche il palazzo del sultano (Dar el Makhzen).
Il percorso nel souk è rallegrato dalla visione delle coloratissime bancarelle di frutta e artigianato (soprattutto tappeti, posate di corno, lampadari), che regalano forti sensazioni visive e sensoriali.
La Kasbah si trova nel punto più alto della città. Si raggiunge attraverso antiche strade tortuose molto diverse tra loro: alcune hanno aspetto prettamente arabo, altre sono più spagnoleggianti; in alcuni scorci sembra un po’ di essere a Marsiglia o a Cannes. Del resto, la città è un misto di architetture: si va dalle ville art déco dei primi del Novecento, talvolta screpolate e scalcinate, alle case arabe senza finestre (si chiamano riad e sono le antiche case marocchine con patio interno).
Per vivere bene le atmosfere di Tangeri bisogna assolutamente sorseggiare un drink al Dean’s Bar. O, ancora meglio, un tè alla menta nel Café Hafa, le cui terrazze digradanti verso il mare sono veramente poetiche, soprattutto al tramonto.
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