Honolulu e l’isola di Oahu

Continuiamo a parlare delle isole Hawaii come antidoto al freddo e al grigiore di questa stagione. E partiamo da quella che è sempre la tappa numero uno per quelli che visitano l’arcipelago statunitense nell’Oceano Pacifico: lo sbarco a Honolulu, la capitale, sull’isola di Oahu, più popolata delle altre isole più grandi: Maui, Big Island (o Hawaii) e Kauaui.

Honolulu è una città che sembra contraddire lo stereotipo delle Hawaii come angolo di paradiso, poiché il traffico qui è a dir poco caotico. Ma in realtà la confusione è solo una metafora del grande fermento e della piacevole vivacità che caratterizzano l’isola. Comunque, che cosa non bisogna perdere a Oahu?

* Il centro storico di Honolulu, pur essendo poco frequentato dai turisti perché non vi si trovano hotel né night club, ha un suo fascino, dovuto alle ben conservate antiche case di legno e agli edifici vittoriani o edoardiani disseminati tra i grattacieli del dopoguerra. Da non perdere a Honolulu lo ‘Iolani Palace, residenza reale dal 1882 al 1893, un palazzo costruito dal re David Kalakaua per mostrare al mondo l’alto livello della monarchia hawaiana. Purtroppo il palazzo è quasi privo di arredi, che furono venduti all’asta ai tempi in cui fu rovesciata la monarchia. Vedrete comunque gli storici mantelli di piume dei primi sovrani e corone tempestate di gioielli.

* Sempre a Honolulu, vale una visita il Museo statale di arte hawaiana, che espone le opere più importanti degli artisti locali, sculture in legno, acquerelli sullo snorkeling e simili.

* In città, fate anche a Chinatown e allo spazio d’arte alternativa Arts at Mark’s Garage. Il quartiere si sta riempiendo di boutique e caffè eleganti, ma si vedono ancora tracce dell’aspetto che poteva avere negli anni Trenta: negozi di granaglie, ambulatori di agopuntura, pescivendoli e lei shop, dove si vendono le collane di fiori intrecciati, soprattutto in Maunakea Street. Chiudete una serata in uno dei tanti jazz club di Chinatown.

* La celeberrima spiaggia di Waikiki, dove la sabbia è finissima e l’acqua turchese, dove potete tuffarvi nell’oceano e bervi un cocktail mai tai al tramonto guardando i colori dell’oceano.

* Il vulcano Diamond Head, all’estremità sud della spiaggia di Waikiki, è alto solo 230 metri ma dalla vetta la vista è eccezionale. Meglio partire la mattina presto per evitare la folla e il sole troppo caldo: la salita dura circa un’ora e sotto di voi si stenderanno la splendida costa, le colline e le verdi vallate del versante meridionale di Oahu.

* La Windward Oahu, ossia la costa orientale, purtroppo spesso trascurata dai turisti. Qui potete visitare le rovine di Ulupo Heiau, grandioso complesso di templi del X secolo, lo He’eia State Park, dove si trova un curioso vivaio ittico e il belvedere di Nu’uanu Pali, le cui fredde e nebbiose vette ricordano un po’ quelle delle Alpi. Su questa montagna nel 1794 Kamehameha il Grande vinse la battaglia con cui conquistò Oahu e divenne il primo sovrano dell’arcipelago. La sua dinastia finì nel 1917 quando le Hawaii divennero dominio degli Stati Uniti.

* Se siete appassionati di surf, Hale’iwa è la cittadina che fa per voi: in questo luogo i veri surfer arrivano a frotte, specie al Sunset Beach Park, dove le onde sono alte come palazzi. E proprio qui si svolge il Big Wave Invitational, una gara in memoria del mitico surfista Eddie Aikau, in cui si danno appuntamento i migliori surfisti del mondo. Non c’è un giorno fisso per la gara, è la natura che lo decide, quando ci sono le onde giuste – almeno sei metri – nel periodo che va dai primi di dicembre a fine febbraio.

* Infine, se ve la sentite, per vedere l’isola dall’alto in tutto il suo splendore potete recarvi al pontile dell’Island Seaplane Service e salire a bordo di un idrovolante per volteggiare per almeno mezz’ora su splendide spiagge, sui ripidi fianchi dei Monti Ko’olau e su sterminate piantagioni di ananas.

Ma le avventure alle Hawaii non finiscono qui, continuate e a seguirci!