Il Grand Canyon del Colorado: la gola più famosa e pittoresca del mondo

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Il Grand Canyon è sicuramente il più amato, visitato e fotografato fra i Parchi Nazionali americani. Con i suoi panorami mozzafiato, come una calamita attira ogni anno milioni di turisti ed è la quintessenza di una vacanza negli Stati Uniti. Un fascino che nasce da una storia antica: secondo molte tribù indiane d’America, la lunga gola scavata dal fiume Colorado nel Nord dell’Arizona sarebbe la culla della creazione. Bellissimo riuscire a vedere le acque del Colorado che, come dice il nome, sono veramente colorate: nel primo tratto del fiume sono rosse perché piene di limo e con scarsa portata; poi diventano verde e molto più profonde.

Per esplorare il Grand Canyon, c’è solo l’imbarazzo della scelta: a piedi, in barca, in elicottero – e perfino a dorso di mulo. Tutto dipende dalle disponibilità finanziarie e dalla prestanza fisica del visitatore!

Due sono i punti di partenza delle escursioni: il South Rim (versante meridionale, dove si trova un villaggio con aeroporto, hotel, negozi di souvenir e ristoranti) e il North Rim, meno turistico e più verde: qui si alloggia in tende o bungalow.

Una delle maggiori attrattive del parco oggi come oggi è lo Skywalk del Grand Canyon, un ponte di materiale trasparente dal quale si può godere il fantastico panorama sottostante. Qui anche i meno atletici o coraggiosi proveranno il brivido del sorvolo sulla gola del fiume.

Ma molti altri optano per un percorso più autentico, un trekking che includa almeno un pernottamento sotto le stelle. Qui le giornate sono scandite da due fattori: la luce e la temperatura: appena cala il sole bisogna fermarsi e preparare il bivacco per la notte. Pochi si rendono conto della difficoltà dell’impresa: infatti i percorsi sono ripidi e accidentati e le temperature estreme possono facilmente causare malori e disidratazione. Un tour a piedi nel Grand Canyon è molto diverso da qualsiasi altra esperienza “zaino in spalla”. I racconti di chi ha provato l’ebbrezza del trekking nel Grand Canyon sono nettamente suddivisi in due: c’è chi non vede l’ora di tornare e chi giura di non mettervi mai più piede.

Chi può permettersi di spendere una discreta sommetta e ama andare sulle montagne russe potrà invece esplora il Canyon nel modo più avventuroso e affascinante, cioè percorre il fiume in una speciale barca dal fondo piatto, doppia prua e remi lunghissimi chiamata dory. Ovviamente non da solo insieme a esperte guide fluviali locali. Il viaggio dura ben due settimane: parte da Lees Ferry, dove il fiume non si è ancora infilato nel canyon e termina a Diamond Creek, nella riserva Hualapai. L’ultimo tratto del Colorado non è invece navigabile. Entrare nelle rapide è relativamente semplice e all’inizio la barca scorre liscia, ma poi le onde iniziano a scuoterla da ogni parte e la difficile sfida da vincere è quella di riuscire a non sbattere contro le rocce. Quando si navigano tratti tranquilli del Colorado si ha il tempo per guardarsi intorno e vedere da vicino le pareti, le meravigliose forme, i colori e l’aspetto del granito, del marmo, dello scisto, dello gneiss. Un’esperienza che lascia un segno indelebile.


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