Jaipur: la città rosa dei maharajah in India

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Palazzo dei ventiLa splendida città di Jaipur fu fondata all’inzio del XVIII secolo dal maharajah Sawai Jai Singh II. Oggi i maharajah, ovvero i sovrani indiani, che un tempo erano per l’India quello che i Kennedy erano per gli Stati Uniti, continuano a esistere ma non hanno più un ruolo ufficiale; tuttavia le loro tracce sono ovunque, specialmente in questa che è anche conosciuta come ” la città rosa” del Rajasthan, per via del colore che predomina nelle sue abitazioni.

Jaipur non è una città di origini antichissime e per questo è stata edificata in base a con concezioni moderne, con una pianta reticolare e larghi viali alberati. Appartiene al patrimonio dell’umanità dell’UNESCO il Jantar Mantar, un complesso architettonico-astronomico costituito all’inizio del 700. Comprende il Laghu Samrat Yantra e il Narivalaya Yantra (due meridiane che calcola l’ora locale con estrema precisione con inclinazioni diverse) e il Jai Prakash Yantra (due emisferi interrati che tracciano la mappa del cielo).

Tra le escursioni appena fuori città sono imperdibili le due seguenti:
* il Palazzo dei Venti (Hawa Mahal, nella foto), che fu costruito per ospitare l’harem di corte: le grate arabescate che vedete nella foto permettevano alle donne che stavano all’interno di sbirciare fuori senza essere viste;
* il Forte di Amber, a cui si arriva mediante una ripida rampa (l’ascesa si può anche percorrere a dorso di elefante, ma l’auto è decisamente più comoda). Si tratta di un’enorme fortezza con un palazzo annesso che ospitò la dinastia Kachhawa Rajput per due secoli, fino al 1727, quando la capitale dei sovrani fu spostata a Jaipur. Assolutamente da visitare il giardino riservato alle donne e soprattutto la Stanza degli specchi (Sheesh Mahal), incredibile esempio di sfarzo e ricchezza, in cui ogni centimetro di superficie è coperto da frammenti di specchi, disposti come fiori o in disegni astratti. Il gioco di luce fa sì che la minima luce riesca a illuminare tutto.

Nella città abbondano più che altrove bazar e mercati, che offrono variegati prodotti artigianali, soprattutto monili, gemme, smalti, stoffe (intessute o stampate), scialli, oggetti intagliati. Non a caso Jaipur per molti indiani è sinonimo di corredo per il matrimonio: qui si trovano gioielli e raffinatissimi e costosi sari all’antica con ricami dorati.


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