Le sorgenti calde di Pamukkale e le vestigia di Hierapolis (Turchia)

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Nell’antichità si chiamava Hierapolis (o Gerapoli), oggi è più nota come Pamukkale ed è una meta imprescindibile per tutti coloro che visitano la Turchia sud-occidentale e si fidano dell’UNESCO che l’ha inclusa tra i Patrimoni dell’umanità. Il suo nome significa “Castello di cotone” e in effetti la locuzione descrive bene le bianchissima terrazze e cascate calcificate che formano un paesaggio a dir poco fiabesco. Millenni or sono Hierapolis era una città ellenistico-romana molto ricca ed elegante, della quale restano numerosi edifici, bagni, templi, grandi porte, strade lastricate e altri monumenti costruiti qui fino al IV secolo d.C.

E’ innagabile che il fascino maggiore di Pamukkale sia costituito dallo straordinario spettacolo naturale: a circa 100 metri di altezza sgorgano da uno sperone di roccia le sorgenti calde che poi scendono a valle. Le sedimentazioni dell’acqua ricca di minerali hanno plasmato nell’arco del tempo imponenti cascate pietrificate, boschi di stalattiti calcaree e bacini terrazzati, trasformando Pamukkale in un paesaggio quasi irreale. Le sorgenti di acqua calda, ricca di proprietà terapeutiche, si riversano da un bacino di pietra bianca calcarea a quello sottostante creando forme bizzarre che ricordano molto una cascata di marmo.

Nella zona delle sorgenti calde di Pamukkale esistevano stanziamenti umani già in tempi remoti. A partire dagli ultimi decenni del II secolo, questa striscia di terra faceva parte della provincia romana dell’Asia. Già nel 190 a.C. il re di Pergamo Eumene II aveva fatto costruire la città di Hierapolis, che originariamente fu progettata come una piazzaforte, ma in seguito fu dotata, per la prima volta nella storia, anche di bagni termali, diventando un famoso centro di cura. Nei dintorni dei bagni sorsero alloggi, templi, un teatro e altre costruzioni civili, nonché, dai primi secoli d.C., alcune chiese paleocristiane di cui sono conservate solamente delle rovine. La maggior parte delle rovine dell’antica Hierapolis si trovano proprio sull’altipiano di travertino vicino ai bacini termali di Pamukkale.

Per arrivare all’altopiano di marmo esistono tre entrate diverse: si può risalire a piedi nudi (tenendo le scarpe in mano) dalla città di Pamukkale con una camminata di circa 15 minuti. Oppure si può arrivare in auto o in taxi fino all’entrata nord (in direzione Karahay?t). La soluzione meno consigliabile è l’entrata sud, dalla quale, dopo aver parcheggiato bisogna camminare sotto il sole cocente per 15 minuti per arrivare alla cima. Da questa parte si costeggiano però alcuni interessanti scavi archeologici ancora in corso. Arrivati alla sommità sarà possibile entrare nella “piscina sacra” (dove l’acqua è piacevolmente calda ed è possibile trattenersi fino a due ore), vedere le suggestive terrazze e visitare le rovine di Hierapolis.

Qui un’altra bella foto di Pamukkale.


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