Ruanda: il paese dei gorilla si apre al turismo

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Ruanda

Quando si dice Ruanda vengono subito in mente scenari di una sanguinosissima guerra civile che poco si confanno al turismo. Però negli ultimi quindici anni il piccolo paese africano ha goduto di un periodo di pace e di ricostruzione ed è tornato a comparire sulle mappe dei viaggiatori internazionali di un certo livello. Anzi, oggi il paese scommette sul turismo verde e sostenibile, proponendo un ottimo modello di sviluppo per il resto dell’Africa.

La maggior parte del territorio del paese è costituito da natura incontaminata: distese di colline, montagne elevate, vulcani, una fitta giungla e grandi laghi. Le strade sono in buone condizioni e il traffico scarso, perciò si viaggia facilmente tra le vallate panoramiche, meglio se accompagnati da un operatore specializzato. Lo stesso vale per i trekking nei parchi: i permessi per i safari vengono concessi ai turisti con parsimonia e vanno prenotati con largo anticipo. Un operatore turistico del luogo ne conoscerà i prezzi e avrà dimestichezza con gli iter burocratici per ottenerli, perciò non c’è motivo per bypassarlo.

Di solito chi va in Ruanda lo fa per avvistare i gorilla di montagna, una specie strenuamente protetta perché ad altissimo rischio di estinzione. I gorilla si trovano soprattutto nella foresta pluviale del Parc National des Volcans (in entrambe le foto di questo articolo), situato nella parte nordoccidentale del paese. Le altre star della giungla sono scimpanzé, scimmie colobo e scimmie dorate, soprattutto nella foresta Nyungwe, nel sudovest del paese. Nell’Akagera National Park si avvistano invece giraffe, ippopotami, coccodrilli, antilopi ed elefanti. Il Ruanda è anche famoso tra gli appassionati di birdwatching: nel paese vivono 650 specie di volatili, ben 44 delle quali sono autoctone.

Le lingue ufficiali del paese sono inglese e francese, oltre all’idioma degli indigeni, chiamato Kinyarwanda o semplicemente Rwanda, una lingua bantu molto simile al Kirundi parlato nel vicino Burundi. La capitale del Ruanda è Kigali, che si può visitare con dei tour guidati su autobus locali; sicuramente questi faranno anche tappa al Kigali Memorial Centre, uno dei vari siti del paese eretti a ricordo dell’orribile genocidio compiuto poco più di un decennio fa. A Kigali si possono acquistare prodotti dell’artigianato locale, specie nel quartiere Kiyovu. Qui come altrove in Africa il rituale dell’acquisto prevede di contrattare vivacemente sul prezzo.

Quanto può costare in media un tour del Ruanda? Circa 300 euro al giorno per persona. Il periodo ideale per un viaggio va da giugno a febbraio. Moltissime informazioni si possono trovare sul sito www.Rwandatourism.com.

1 commento su “Ruanda: il paese dei gorilla si apre al turismo”
  1. Che spettacolo, una delle mete che mi affascinano di più!

    Ciao

    Stefano


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