San Miniato al Monte (Firenze), alto esempio di Romanico fiorentino

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La chiesa di San Miniato al Monte, vicino a Firenze, risale all’XI-XII secolo e, insieme al Battistero fiorentino, la più alta testimonianza di stile romanico della città.

La facciata a salienti è decorata con marmi bianco e verde, che poi diventeranno di tradizione locale; nella fascia inferiore abbiamo cinque arcate su semicolonne che inquadrano tre portali d’accesso e due finti, alternati, mentre l’ordine superiore è scandito da quattro lesene scanalate che sorreggono il timpano. Da notare è il mosaico rappresentante Cristo tra la Madonna e San Miniato.

La pianta è rettangolare e si divide in tre navate mediante colonne. Il campanile, crollato nel 1499, fu ricostruito e in seguito trasformato verso al metà del Cinquecento come postazione di difesa. All’interno, decorazioni ad affresco e scultoree ad opera di Agnolo Gaddi, Michelozzo, Luca della Robbia.

Il catino absidale è decorato da un grande mosaico con il Redentore tra la Madonna e san Miniato, risalente al 1297, a ripresa del motivo presente in facciata.

Adiacente alla chiesa è il monastero, documentato fin dall’origine della chiesa ma rifatto nel 1426 a cura dell’Arte di Calimala. La decorazione pittorica ha visto impegnato, tra gli altri, Paolo Uccello. Dal 1924 è stato restaurato e ospita oggi i Benedettini Olivetani.


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