Escursione da Barcellona: il monastero cistercense di Poblet

Per chi trascorre qualche tempo a Barcellona ed è sazio di monumenti, chiese e spiagge della Costa Brava, c’è un’escursione interessante a poco più di 100 chilometri di distanza in direzione Tarragona che porta verso un sito UNESCO: il Monastero di Santa María de Poblet. Il complesso, costituito da un’abbazia e da un convento, è uno dei più importanti del Vecchio Continente. Fu a lungo il monastero reale più importante nonché il maggiore centro spirituale della Catalogna: occorre infatti sapere che nel 1137 la Catalogna si unì all’Aragona in seguito a un matrimonio; poco dopo cominciò la costruzione di questo luogo sacro. Anche quando il paese di Poblet perse la sua importanza politica a partire dal XVI secolo, il convento continuò a essere abitato dai monaci cistercensi fino al XIX secolo.

Originariamente romanici, gli edifici furono ampliati nel XIII e nel XIV secolo in stile gotico e appaiono al viaggiatore come un miraggio tra la fitta vegetazione della zona. L’abbazia è cinta da tre anelli di mura. L’accesso dal primo al secondo anello è consentito dalla Puerta Dorada, la “porta d’oro”, risalente al XV secolo. Attraverso la Puerta Real, un significativo esempio di architettura militare del XIV secolo, si accede invece alla zona del convento vera e propria. Completa l’elenco degli edifici la chiesa conventuale di Santa Catalina, risalente al XII secolo, con chiostro romanico e gotico. Nel 1670 alla chiesa fu aggiunta una facciata barocca. Nei due enormi sarcofagi del XIV secolo, che dominano l’interno della chiesa conventuale, riposano le salme dei sovrani di Aragona. I sarcofaghi in pietra, riccamente ornati, sono stati restaurati nel XIX secolo. Nella chiesa è anche possibile ammirare uno dei capolavori del rinascimento catalano: il retablo di alabastro di Damià Forment.