Mont Saint-Michel: l’affascinante abbazia-isola nel golfo di Saint-Malo

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Mont Saint-Michel è la cittadina arroccata in una baia al confine tra Bassa Normandia e Bretagna che diventa un’isola quando sale la marea. Mont Saint-Michel è patrimonio mondiale dell’umanità con il bollino UNESCO e non potrebbe essere diversamente, poiché si tratta di una combinazione eccezionale di natura, cultura e devozione. Il culto di San Michele, molto diffuso in Europa fin dall’antichità ne fece una delle principali mète di pellegrinaggio della cristianità. Ma sono la posizione geografica di questo rilievo roccioso a circa un chilometro dalla costa e il gioco delle maree che due volte al giorno trasformano l’abbazia gotica in un’isola che continua ad affascinare i milioni di turisti che la visitano ogni anno.

Il monastero benedettino fu costruito fra l’XI e il XVI secolo ed è uno degli esempi di spicco della cultura medievale francese, non a caso era chiamato La Merveille. Della chiesa originaria purtroppo non si sono conservate le volte a crociera delle navate laterali e la parete della navata centrale. Straordinariamente bello è il refettorio con le alte finestre, mentre il chiostro con doppie arcate rappresenta un buon esempio di gotico-normanno.

Ai piedi dell’abbazia, cinto da mura medievali, si formò ben presto un insediamento di cui sono rimaste intatte alcune case costruite nel XIV secolo. Come dicevamo, per secoli Mont Saint-Michel fu mèta di grandi viaggi di pellegrinaggio, ma il suo declino cominciò con la guerra dei Cent’anni e, in seguito, con la Riforma. Fu così soppresso e trasformato in un carcere che a sua volta fu chiuso nel 1863, anche per iniziativa di Victor Hugo. Ma nei decenni successi gli edifici furono restaurati e nel 1966 i monaci benedettini tornarono sul luogo.

Si arriva a Mont Saint-Michel mediante una strada sopraelevata che funge anche da diga: essa porta a un parcheggio ai piedi delle mura al sicuro dalle maree (ma vi sono anche dei piazzali “alluvionali” nei quali bisogna prestare estrema attenzione all’orario per evitare di restare sommersi). Vi è un’unica entrata di accesso per i visitatori, dalla quale si percorrono stradine tutte in salita, debordanti di negozi di souvenir e ristoranti, ma anche di giardini e terrazzamenti. Dai bastioni lo sguardo spazia sulla zona intorno all’isola che, a seconda dell’orario, può essere una grande spiaggia di sabbia umida con qualche residua pozza di acqua e tante conchiglie oppure il mare aperto della Manica.


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