Venezia: una visita alle isolette meno conosciute

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Tutti siamo stati felici visitatori di Venezia, da molti considerata la città più suggestiva e romantica del globo e sicuramente conosciamo relativamente i luoghi più celebri della città: Piazza San Marco, il Palazzo Ducale e il bellissimo Campanile, Palazzo Grassi, la Basilica di Santa Maria della Salute, l’Accademia, il Lido e le più note isole della Laguna: Murano e Burano.

I turisti che si distinguono dalla massa e che si sono potuti permettere un soggiorno più lungo nel tempo avranno forse anche visitato San Giorgio Maggiore, La Giudecca, Torcello, Sant’Erasmo e San Francesco del Deserto – le più note isole della laguna veneta (sulle pagine del nostro blog abbiamo dedicato un articolo scritto da un veneziano DOC a ognuna di esse).

Oggi però vogliamo scendere veramente in quei dettagli che fanno la differenza quando si dice di conoscere veramente una città, suggerendovi tre minuscole isole della laguna che sono decisamente tagliate fuori dai circuiti di massa ma nascondono gioielli indimenticabili. Eccole, nell’ordine:

* San Servolo, situata a sudest di San Giorgio Maggiore. Vi si trovano foresterie e strutture d’accoglienza per studenti artisti, nonché edifici che ospitano mostre, festival e spettacoli. Qualche anno fa sono terminati i restauri di un grande convento di impianto settecentesco che, fino al 1980, ospitava un ospedale psichiatrico. L’isola ospita una flora sorprendentemente ricca, originariamente piantata per rifornire la farmacia dell’isola, che a sua volta produceva medicinali per i militari.

* San Lazzaro degli Armeni (nella foto): questa isola, situata a ovest del Lido, fu donata dalla Serenissima nel primo Settecento ai padri mechitaristi, ordine religioso armeno fondato nel 1700. I padri ancora la custodiscono interamente e la aprono ai visitatori tutti i giorni con una visita guidata che inizia alle 15.30. Fino a non molti anni fa ospitava una tipografia specializzata in testi sacri e dizionari, oggi vi restano un museo ricco di raccolte archeologiche e dipinti di pregio (come La Pace e la Giustizia di Tiepolo) e un’antica biblioteca con rare edizioni miniate della Bibbia. Il suo nome è dovuto al fatto di avere avuto la funzione di lazzaretto per i lebbrosi a partire dal 1200, grazie alla sua posizione isolata e relativamente distante dalle altre isole della città.

* Lazzaretto Nuovo, situata all’inizio del canale di Sant’Erasmo, è invece l’isola che ospita l’antico ospedale di quarantena fondato nel 1468, trasformato nell’800 in polveriera, abbandonato dai militari nel 1975 e ora ristrutturato. Da non perdere l’imponente Tezòn Grande, un edificio costruito nel 1562 per le merci da controllare, il cui interno è tappezzato di scritte e disegni dell’epoca, che descrivono l’arrivo di navi da Costantinopoli, dal Peloponneso, da Cipro, e raffigurano soldati, imbarcazioni e simboli di mercanti.

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