Santo Domingo e dintorni

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Isla_SaonaSanto Domingo a rigor di termini è il nome della capitale della Repubblica Dominicana, stato che occupa la parte orientale dell’isola di Hispaniola, mentre quella occidentale è occupata da Haiti. Impropriamente l’isola di Hispaniola è chiamata in modo generico “Santo Domingo”, ma in questo post parleremo di “Santo Domingo città” e delle altre famose località turistiche sempre affollate dai vacanzieri di tutto il mondo. Il periodo migliore per un viaggio nella Repubblica Dominicana va da novembre ad aprile; a queste latitudini le temperature difficilmente superano i 27° C.

La città di Santo Domingo si affaccia sul Mar dei Caraibi e fu il primo insediamento colonizzato dagli spagnoli nel Nuovo Mondo. La Zona Coloniale, annoverata  dall’UNESCO nel Patrimonio dell’umanità, include alcune antiche costruzioni erette dagli spagnoli, per esempio, la prima fortezza e la prima chiesa del continente americano. Dei trecento edifici storici sono da visitare soprattutto l’Alcazar di Colombo, la Casa del Cordon e la Fortezza Ozama. Fino al 1961 Santo Domingo si chiamava Ciudad Trujillo, dal cognome del dittatore sudamericano che con un colpo di stato aveva preso il potere. Ancora oggi nella città di Santo Domingo si trovano segni e scritte risalenti a quel periodo.

Ma ecco un elenco delle località turistiche più famose che si incontrano partendo da Santo Domingo e percorrendo la costa prima verso est e poi verso nord:

* Boca Chica : è una spiaggia situata nella baia di San Andrés, a circa 30 km da Santo Domingo. Il suo sviluppo turistico fu favorito dal dittatore Trujillo che ordinò la costruzione di una moderna struttura, l'”Hotel Hamaca”, che finì per divenire l’icona della regione. Qui si rifugiò Fulgencio Batista in esilio dopo lo scoppio della rivoluzione cubana. La vicinanza con la città di Santo Domingo, le acque cristalline e la sabbia bianca hanno fatto di Boca Chica la spiaggia più ricercata della Repubblica Dominicana. Davanti alla cità vi sono due isolotti: Los Pinos (costruita artificialmente con sabbia dragata) e La Matica, habitat ideale per numerose specie di uccelli. Boca Chica è la spiaggia del relax, dove si possono davvero ricaricare le batterie, ma per chi vuole provare qualche emozione “oceanica” è anche possibile trovare le onde giuste per praticare un po’ di surf (come lungo la playa Caribe e la playa Juan Dolio) e noleggiare moto d’acqua, barche e pedalò. La vita notturna e commerciale si svolgono nell’animata Avenida Duarteche si estende parallelamente alla costa.

* Bayahibe è un villaggio di pescatori della provincia de La Altagracia. E’ un tipico paesino caraibico che vive di pesca e turismo, dove le poco numerose strutture ricettive si integrano armoniosamente con la cultura locale. Dista circa 2 ore di pullman dalla capitale, Santo Domingo. Il paesino, dove le strade non sono ancora asfaltate, è situato nel cuore del Parque National del Este e viene utilizzato come punto di imbarco per raggiungere la Isla Saona (nella foto), una delle più belle isole dei Caraibi.

* Punta Cana è la punta estrema della Repubblica Dominicana che guarda verso est ed è quindi bagnata a nord dall’Atlantico e a sud dal Mar dei Caraibi. Una regione caratterizzata da spiagge di sabbia bianchissima: le più famose a nord del capo sono la Playa de Arena Gorda, Bavaro, Ubero Alto, Macao, El Cortecito; mentre a sud del promontorio ci sono Cabeza de Toro, Cabo Engaño, Punta Cana e Juanillo. Spettacolari i campi da golf della regione e molto vivace anche la vita notturna. Esistono anche vari ampi centri commerciali e un parco acquatico, chiamato Manatí Park. A Punta Cana esiste un aeroporto internazionale, che accoglie un numero di viaggiatori in continua crescita.

* Santa Bárbara de Samaná, o semplicemente Samaná è una delle località ancora relativamente estranee al turismo di massa, e alle spiagge sovraffollate; qui c’è ancora la possibilità di immergersi  nella natura e nella cultura locale. Facendo base a Samanà si possono raggiungere più facilmente le spiagge più interessanti della penisola. Si viaggia affittando una jeep o una moto, oppure ci si fa trasportare da un motoconcho (sorta di risciò trainato da una moto).  In questo modo uno può raggiungere ogni giorno una spiaggia diversa, visitare l’entroterra oppure optare per un’uscita in barca con i pescatori locali o anche gironzolare per il mercato o per i bar, sempre con tutta la calma caratteristica del luogo. La meta più bella è costituita dal villaggio de Las Galeras, un paradiso situato all’estremità della penisola. E i 30 km di strada che portano da Samanà a Las Galeras da soli meritano il viaggio, poiché costeggiano splendide spiagge e scogliere, colline ricoperte da palme e punteggiate da pittoreschi villaggi.

* Puerto Plata: questa località dà anche il nome alla provincia sulla costa nord di Santo Domingo affacciata sull’Oceano Atlantico, a quattro ore di macchina da Santo Domingo. La zona di Puerto Plata non possiede un aeroporto internazionale, la si raggiunge perciò con un gradevole viaggio lungo la spettacolare autopista Duarte, 215 chilometri che tagliano l’isola seguendo lo stesso percorso dei conquistadores spagnoli, attraversando piantagioni di canna da zucchero, collinette punteggiate di palme e file di cactus utilizzati come muretti divisori tra i campi. Nella regione di Puerto Plata decine e decine di hotel si allineano lungo la costa, conosciuta come la Costa dell’ambra, per la presenza di questa resina fossile nella regione. Sulle spiagge di Puerto Plata si possono praticare i consueti sport acquatici, ma i viaggiatori veri apprezzeranno anche il Museo de Ambar, la fortezza cinquecentesca di San Felipe, la teleferica che conduce in cima al monte Isabel de Torres. Molti i prodotti del luogo assai apprezzati, tra cui il rum e i manufatti del mercato, tra cui spicca ovviamente l’ambra lavorata.


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