Il castello di Mussomeli – come una fiaba, in Sicilia

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Alcuni decenni fa il castello di Mussomeli era stato raffigurato nella serie di francobolli della Repubblica Italiana dedicata ai manieri. In effetti, questa fortezza, conosciuta anche con il nome di “castello manfredonico”) ha una posizione e un profilo a dir poco suggestivi.

Si trova abbarbicato su una rupe come un nido d’aquila in roccia calcarea, a due chilometri dall’omonimo comune in provincia di Caltanissetta, a un’altezza che sfiora i 778 metri. Fu costruito verso la metà del Trecento da Manfredi III Chiaramonte, conte di Modica e poi rimaneggiato all’inizio del XV secolo dalla famiglia dei Castellar, signori di Mussomeli. Nei secoli passerà in mano a varie famiglie, tra cui i Lanza che lo trasformeranno in carcere, purtroppo trascurando la manutenzione e lasciandolo in preda alle intemperie. Due restauri, uno all’inizio del Novecento e uno nei primi anni del nostro secolo lo hanno riportato in auge.

Sul cortile interno del castello si affacciano la Cappella, la cosiddetta “sala dei Baroni” (o “sala del trono”) e dei pregiati portali di stile chiaramontano. Molto suggestive anche la “sala del camino” e la “sala da pranzo”, in cui sono presenti elementi gotici, e la “camera da letto” del conte, con una doppia volta a crociera. Da visitare anche l’armeria, la cosiddetta “camera della morte”, con insidiose botole, la “stanza delle tre donne” e il carcere feudale.

Nel medioevo circolavano molte storie e leggende riguardanti le mura del castello, tra cui una che parla di tre donne murate vive, la presenza del fantasma dello spagnolo don Guiscardo de la Portes e soprattutto la tragica vicenda di Laura Lanza, figlia di Cesare e baronessa di Carini, effettivamente avvenuta e documentata in un atto del 1563.


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